Monni: "Così rafforziamo gli argini". Ma a valle della città che succede?

Il piano di mitigazione del rischio idraulico a Firenze prevede il rafforzamento degli argini e l'installazione di "panconi" in caso di piena. Tuttavia, dubbi sono emersi in sede di Conferenza dei servizi riguardo all'incremento delle portate a valle e alla realizzazione delle casse di espansione a monte.

In un quadro complessivo di difesa dal pericolo di piena c’è anche il piano per la mitigazione del rischio idraulico in città. A monte le casse di espansione, a valle la difesa di Firenze. Spiega l’assessore all’Ambiente e alla Protezione civile Monia Monni: "Tra gli interventi che riguardano l’asta dell’Arno è previsto anche il rafforzamento degli argini nel tratto cittadino di Firenze, progetto a cui è stato assegnato un finanziamento Pnrr pari a circa 15 milioni. Dove non è possibile rafforzare le arginature, come nel tratto del centro storico, sono previsti dei “panconi” da installare lungo le spallette in caso di piena. Questo intervento contribuisce alla difesa di Firenze, soprattutto se visto in relazione alla realizzazione delle Casse di Figline e dei Renai".

Ma non tutti sono d’accordo con il progetto fiorentino dalla Nave a Rovezzano al ponte Santa Trinita. Dubbi sono stati sollevati in sede di Conferenza dei servizi. Molti i soggetti chiamati ad esprimere parere, seppur "consultivo". Dalla Sovrintendenza a Publiacqua, dall’Autorità di Bacino distrettuale Appennino Settentrionale al Consorzio di Bonifica, dal Comune di Firenze al Genio Civile.

Dalla Sovrintendenza la raccomandazione di mascherare i muri in corten con siepi. Interrogativi sono stati posti dai tecnici dell’Autorità di Bacino. Prima di tutto sul mancato coinvolgimento dei Comuni a valle di Firenze perché "il maggior contenimento delle piene nel centro di Firenze provoca necessariamente un incremento delle portate di piena dell’arno più a valle". Inoltre l’Autorità distrettuale di Bacino pone l’attenzione sulla quota di massima regolazione dell’invaso di Bilancino a 252 metri sul livello del mare "e non a 250" come da progetto e sulle chiusura di varchi lungo le sponde che rappresenterebbero elemento "di forte criticità". Sullo sfondo si chiede che le casse di espansione a monte siano realizzate: solo così si può definitivamente difendere la città e non solo.