Gabriele Manfrin
Cronaca

Stretta sui monopattini, casco e frecce obbligatorie. Le aziende: “Lavoro a rischio”

Le compagnie che gestiscono il servizio sharing tuonano contro la riforma del Codice della strada. “Costi insostenibili e penalizzazione per gli utenti. Con questa legge non ci guadagna nessuno”

Noleggio monopattini elettrici a Firenze (Foto Marco Mori /New Press Photo)

Noleggio monopattini elettrici a Firenze (Foto Marco Mori /New Press Photo)

Firenze, 22 novembre 2024 – Monopattini elettrici, la nuova legge tira il freno ma non tutti esultano. Per le compagnie che gestiscono il servizio, l’approvazione della riforma del codice della strada, si abbatterà sul sistema di moblità condivisa come una ghigliottina. Le conseguenze? Un aumento diffuso delle tariffe per gli utenti, la perdita di numerosi posti di lavoro per le aziende e una riduzione della qualità del servizio per la città. Del resto le novità portate dalla nuova norma a firma Salvini sono strutturali e quindi destinate a sbaragliare le carte in tavola: tra le misure più rilevanti troviamo l’obbligo di installare una targa sui monopattini, per renderli riconoscibili; poi il divieto di girare senza assicurazione e quello di montare sui mezzi gli indicatori di direzione, ovvero le frecce.

Ma non è tutto, la novità più rilevante (e quella che fa strogere più il naso a gestori del servizio e utenti) è quella che prevede multe fino a 400 euro per i conducenti di monopattino che circoleranno senza il casco. Novità quest’ultima che ha scatento l’ira delle compagnie di sharing. Realtà economiche a tutti gli effetti, che a Firenze gestiscono la bellezza di 1650 mezzi (Tra Bird, Bit e Redmovi). “L’articolo che prevede l’obbligo del casco ha ripercussioni immense, e negative, sull’intero sistema – non ha dubbi quando guarda la nuova norma il direttore operativo di Bit Mobility Michele Francione – l’80% dei nostri utenti è un cliente occasionale, che prende il monopattino all’ultimo minuto, magari perchè non ci sono altri mezzi disponibili. E’ impensabile che qualcuno si porti un casco da casa”.

Per il direttore operativo il primo effetto sarà un crollo degli utilizzatori “Se l’utente è consapevole di rischiare fino a 400 euro di multa e non ha il casco dietro preferirà non prendere il mezzo. La domanda calerà a picco e ci saranno ripercussioni su fatturati e posti di lavoro”.

Ma perchè le compagnie di sharing non aggirano il problema installando un casco su ogni mezzo? Come sempre, la risposta non è così semplice, come ricorda Giorgio Cappiello, senior governement di Bird Rides: “L’esperienza ci dice che quando ci sono i caschi i mezzi subiscono pesanti vandalismi - spiega – per le aziende la manutenzione ha dei costi immensi che nel lungo periodo rendono l’attività economica insostenibile. Se vengono distrutti e i caschi rubati, diventa difficile continuare a operare. Le autorizzazioni sono in scadenza. Ma devono essere riviste le condizioni”.

E le sanzioni? L’assenza di targa, o assicurazione, comportano una multa da 100 a 400 euro. Mentre per la mancanza di indicatorisi va da 200 e 800 euro.

Sul punto anche l’assessore Giorgio: “Ci confronteremo con gli operatori sulle soluzioni per adeguarsi alle nuove regole, ma per noi la diffusione della mobilità in sharing è fondamentale e in caso di difficoltà siamo pronti ad aumentare il numero dei mezzi circolanti”.