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Monopattini, sharing giù. L’uso cala del 15 per cento

I gestori: "Così non possiamo andare avanti, serve chiarimento sul casco"

In città ci sono circa 1650 mezzi

In città ci sono circa 1650 mezzi

Monopattini elettrici, il mondo dello sharing trema.A tre mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada (e con esso delle nuove regole per il comparto), il settore dei noleggi registra un brusco calo. Le picchiate nell’utilizzo sulla città di Firenze oscillano tra il 15 e il 20 per cento, come riportato dalle compagnie. Del resto, la riforma a firma Salvini su questo tipo di mezzi è entrata a gamba tesa. Tra le misure più rilevanti troviamo l’obbligo di installare una targa sui monopattini per renderli riconoscibili, il divieto di circolazione senza assicurazione e l’obbligo di montare gli indicatori di direzione, ovvero le frecce.

Tutte misure che hanno ricadute principalmente sui privati, a differenza di quella che le aziende di sharing definiscono la "ghigliottina", ovvero la norma che prevede multe fino a 400 euro per i conducenti di monopattini che circolano senza casco. Già pochi giorni dopo l’approvazione del Codice, l’ira delle compagnie di sharing non si era fatta attendere. Realtà economiche a tutti gli effetti, che a Firenze gestiscono complessivamente 1.650 mezzi tra Bird, Bit e Ridemovi.

Ora, però, il direttore operativo di Bit Mobility, Michele Francione, non usa mezzi termini: "Con queste percentuali di calo non possiamo andare avanti. E le stime ci dicono che i dati saranno ancora peggiori". Per Francione, il problema principale è il casco: "Con l’arrivo del caldo e con l’obbligo del copricapo, ci attendiamo ulteriori diminuzioni".

Ma per l’azienda c’è anche una questione normativa: "I mezzi non sono adibiti al trasporto di oggetti come il casco, serve un chiarimento". Ad oggi, infatti, per prendere un monopattino in sharing ed evitare la multa, il ‘copricapo’ va portato da casa. E la paura delle sanzioni, secondo le aziende, sta disincentivando l’uso. C’è poi il problema del vandalismo. Ma il CEO di Ridemovi, Alessandro Felici, confermando cali intorno al 15 per cento, guarda soprattutto ai costi: "L’obbligo di targa, per il quale manca ancora il decreto attuativo, cambierà il regime assicurativo. E per le aziende, le spese di gestione e immatricolazione lieviteranno". Ma per Ridemovi la targa avrà un altro effetto negativo : "Gli utenti dei mezzi diventano rintracciabili, e molti potrebbero rinunciare per il timore di sanzioni o per evitare qualche tipo di problema".

Gabriele Manfrin