
Il camper della coppia era fermo nel posteggio a pagamento lungo viale Pieraccini, davanti al pronto soccorso (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)
Firenze, 17 febbraio 2025 – “Avevo dormito in quel camper la notte prima, in modo da stare vicino alla mia compagna. Il van era rimasto parcheggiato nell’area di sosta davanti all’ospedale. Non sapevo che i genitori di lei si erano fermati qui a dormire. Poi però non si sono presentati al passo, né la mattina né il pomeriggio. Così ci siamo allarmati”. Paolo ha gli occhi gonfi di lacrime, parla a fatica. Solo una manciata di giorni prima la compagna aveva accusato un malore improvviso che aveva scosso tutta la comunità di Roccalbegna, in provincia di Grosseto. L’intera famiglia – il compagno Paolo e i genitori di lei – si era precipitata a Careggi per starle vicino il più possibile. Tanto da parcheggiare il camper nell’area di sosta davanti all’ospedale. E proprio dentro al camper il monossido di carbonio proveniente da una stufa ha ucciso silenziosamente Franco Mariotti, 61 anni di Roccalbegna. Franco era rimasto a dormire lì insieme alla moglie, 62 anni, trasportata in pronto soccorso in stato confusionale dopo le esalazioni, ma ancora viva.
L’aria è gelida nell’area di sosta di viale Pieraccini. È qui che si precipita l’altro figlio della coppia: scavalca il muretto del parcheggio, poi corre disperatamente verso il camper. Dal dolore non riesce a stare in piedi e si accascia a terra circondato da poliziotti, vigili del gioco e sanitari. “Non lo sapevo che avrebbero dormito lì – si sfoga ancora il genero della vittima –. Il camper aveva diversi anni ma la notte prima non avevo notato assolutamente niente di strano”. Franco Mariotti faceva l’autista di ambulanza alla Croce Rossa, era vicepresidente del Consorzio delle Strade vicinali ed era conosciutissimo a Roccalbenga, sconvolta dalla notizia. Così come la comunità di Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena, paese originario della moglie. La famiglia di lei è molto conosciuta in paese.
“La morte di Franco è una notizia terribile per tutto il comune – spiega Massimo Galli, sindaco di Roccalbegna – a me legava un rapporto di affetto e stima, eravamo anche amici. Non ci posso ancora credere”.