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Monossido di carbonio: cosa è, come si forma e in quanto tempo si muore

E’ una sostanza molto pericolosa perché è indore e incolore: provoca la morte quasi immediata di chiunque lo respiri

Firenze, 19 dicembre 2024 – Potrebbe esserci il monossido di carbonio tra le cause della morte di una famiglia di tre persone a Firenze. Due adulti e un bambino sono stati trovati senza vita dai vigili del fuoco in una villa al Galluzzo, mentre una bambina di 6 anni si trova ricoverata al Meyer in condizioni molto gravi.

Cosa è il monossido di carbonio

Il monossido di carbonio è spesso responsabile di diverse morti. La sua pericolosità è data dal fatto che sia un gas inodore e incolore: se respirato, provoca la morte quasi immediata. E’ un prodotto di combustione emesso dai motori a benzina, fornelli, stufe, generatori, lampade a gas, oppure che brucino carbone o legno. E’ letale perché spesso si sprigiona in spazi completamente o parzialmente chiusi e può provocare la morte per avvelenamento di persone e animali presenti.

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A renderlo ancor più insidioso è il fatto che si possa sprigionare da fonti di elettricità o calore che vengono solitamente usate per cucinare, riscaldarsi o raffreddare i cibi. Generatori, griglie, fornelli da campeggio o altri strumenti a propano, metano o a carbone sono quindi molto pericolosi se usati in spazi chiusi come case, garage o camper, anche se ci sono finestre aperte. 

Come riconoscere un avvelenamento da monossido di carbonio

Respirare monossido di carbonio può provocare perdita di coscienza e morte. I sintomi più comuni dell'avvelenamento sono mal di testa, vertigini, debolezza, nausea, vomito, dolori al petto e stato confusionale. La pericolosità maggiore è data dal fatto che molto spesso può sprigionarsi di notte, quando ci sono riscaldamenti o stufe accese e le persone dormono. In quel caso diventa praticamente impossibile accorgersi del pericolo. 

Danni permanenti da monossido di carbonio

Tra le conseguenze di una lunga esposizione al monossido di carbonio possono esserci anche danni permanenti. Le persone possono andare incontro a conseguenze neurologiche come decadimento cognitivo, disordini affettivi, epilessia e deficit neurologici della durata di alcuni mesi o irreversibili.