PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Monossido dalla caldaia guasta. Via Vingone, due famiglie ricoverate

Quattro persone salvate dai vigili del fuoco. A provocare il danno lo scaldabagno del pian terreno

Monossido dalla caldaia guasta. Via Vingone, due famiglie ricoverate

Paura in via Vingone per l’intossicazione da monossido di carbonio che ha colpito due famiglie di quattro persone

Quattro persone salvate dai Vigili del fuoco da una possibile intossicazione da monossido di carbonio, comunemente denominato come il ‘killer silenzioso’. E’ successo ieri mattina, poco dopo le 10.30, in via Vingone, strada di confine fra il Comune di Campi e il Comune di Signa. Una tragedia sfiorata per un niente. A dare l’allarme il 118 che ha avvisato i Vigili del fuoco che si sono precipitati sul posto.

Non è stato possibile, invece, accertare chi e come abbia avvertito il servizio di emergenza sanitaria dall’interno dell’edificio. Probabilmente una delle persone coinvolte che si è resa conto che qualcosa non andava per il verso giusto. E, altrettanto probabilmente, a salvare la vita di tutti, una volta avvertiti i primi sintomi (mal di testa, nausea e sensazione di svenimento), è stata proprio la tempestività con cui sono stati allertati i soccorsi.

Velocità dell’intervento e prontezza degli uomini arrivati in via Vingone hanno fatto il resto e, soprattutto, hanno evitato che la situazione non precipitasse. Per la precisione quelli del distaccamento dei Vigili del fuoco di Calenzano, non nuovi a operare in situazioni del genere, anche più rischiose, e a supporto del personale sanitario.

Due i nuclei familiari, distinti l’uno dall’altro, tratti in salvo, fra lo sgomento di chi dall’esterno stava seguendo le operazioni di soccorso e temeva addirittura per il peggio. A provocare tutto sarebbe stata la caldaia dell’appartamento situato al piano terra dell’immobile, dal quale sono state tratte in salvo due persone.

In via Vingone i Vigili del fuoco sono andati a colpo sicuro grazie alla misurazione del livello di monossido di carbonio presente all’interno dell’edificio: nell’appartamento dal quale tutto si sarebbe originato le due persone presenti sono state soccorse dal personale sanitario e la cosa sembrava finita lì. Al contrario, invece, durante le operazioni di controllo nel vano scale e nell’appartamento che si trova al piano superiore, è risultata presente un’alta concentrazione di gas. Da qui la necessità di ‘portare in strada’, nel vero senso della parola, le due persone in quel momento in casa per il successivo trasporto in ospedale per i controlli di rito, tutti in codice giallo. Nessuno, di conseguenza, sarebbe in pericolo di vita.

Al termine dei rilievi, i Vigili del fuoco, su disposizione del Magistrato, hanno posto sotto sequestro la caldaia.

Episodi come questo si ripetono purtroppo sempre più spesso: sempre ieri, in provincia di Arezzo, un quindicenne rimasto intossicato dal monossido di carbonio, in questo caso a causa di una piccola stufa malfunzionante, è stato trasportato a Firenze e ha dovuto ricorrere alle cure della camera iperbarica. Fra sabato e domenica, invece, in via de’ Vespucci a Firenze, a restare intossicate erano state addirittura sette persone, cinque adulti e due bambini, tutti ricoverati all’ospedale, i bambini al Meyer.

E anche in quel caso, in base agli accertamenti effettuati dai Vigili del fuoco per risalire alla causa dell’intossicazione, tutto sarebbe scaturito dal cattivo funzionamento della caldaia della casa. Tre episodi con il lieto fine, ma che tuttavia hanno provocato grande paura.