Montagna incantata. Mann ancora sulla Futa

La rielaborazione di Archivio Zeta anel cimitero germanico

Montagna incantata. Mann ancora sulla Futa

Un momento de La Montagna incantata messa in scena da Archivio Zeta al cimitero germanico

Dal 2003, ogni estate, il grande cimitero germanico della Futa diventa uno straordinario, tragico palcoscenico. Lo è sempre, dal momento in cui fu costruito, potente monito all’umanità sull’assurdità delle guerre, con le sepolture di oltre trentamila giovani soldati tedeschi, morti in Italia durante la seconda guerra mondiale. Ma lo diventa in modo speciale ogni volta che Archivio Zeta, la compagnia di Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti vi porta il proprio spettacolo . Perché inizialmente e soprattutto con le tragedie dell’antica Grecia, si raccontano vita e morte, dolore e passione. E se stavolta si è scelto un grande autore tedesco del Novecento, Thomas Mann, le eterne tematiche della guerra e della morte risuonano ancor più vive e drammatiche. Perché dal 2022 Archivio Zeta ha allestito nel cimitero tedesco, con durata triennale, la rielaborazione teatrale de "La Montagna Incantata", un testo monumentale che racconta con dolorosa ironia di malattia e guerra. E che fu scritto cento anni fa. "La Futa - notano Guidotti e Sangiovanni - già da tanti anni è la nostra montagna magica e per questo spettacolo si trasforma nel sanatorio d’alta montagna dove vengono accolte le riflessioni del protagonista e le inquietudini dei tanti indimenticabili personaggi. Con un senso di tragica ironia siamo a recitare questo grande poema della morte in una scenografia fatta di infinite lapidi della seconda guerra mondiale e questo spazio, che noi definiamo Teatro di Marte, diventa un grande sanatorio per tubercolotici, destinati per la maggior parte a morire di consunzione. Questa storia visionaria ci rende inquieti e rivela quanto sia sottile il confronto con l’attualità e quanto commovente la partecipazione al dolore per l’umanità sofferente". Quella che si è iniziato a rappresentare alla Futa è la terza ed ultima parte dell’opera. Dopo lo spettacolo di stasera, con inizio alle 18, "La Montagna Incantata" sarà riproposta tutti i giorni dal 2 al 18 agosto. Gli spettatori si raduneranno all’ingresso del cimitero. Poi si salirà fino al culmine del grande monumento funebre, camminando in silenzio, sui vialetti che circondati dalle infinite pietre tombali conducono nei diversi straordinari spazi architettonici di questo cimitero unico, dove gli attori daranno vita al dramma di ieri e di oggi. Con il vento che partecipa all’azione scenica, con i tramonti e le linee dell’Appennino che fanno da scenografia. La prenotazione è obbligatoria, su www.archiviozeta.eu.

Paolo Guidotti