Montanari esce allo scoperto: "Voto Firenze Democratica"

Dopo il naufragio della lista ’11 Agosto’ il rettore torna a parlare delle comunali "Non mi sarei recato alle urne per senso di rigetto, di resa. Ma non ci riesco".

Montanari esce allo scoperto: "Voto Firenze Democratica"

Montanari esce allo scoperto: "Voto Firenze Democratica"

Anche lui – parliamo di Tommaso Montanari – confessa di "esser stato tentato dall’astensione" per le amministrative di sabato e domenica in cui si deciderà il prossimo sindaco . Lo storico dell’arte lo scrive a chiare lettere in un articolo pubblicato dal sito ’Volerelaluna’, un laboratorio di cultura politica. E ne spiega anche i motivi, senza girarci intorno: "Per senso di rigetto, di inutilità, di resa. Ma anche per la convinzione che la politica, per come la intendo, non abita più nei processi elettorali. Eppure, no: non ci riesco. E allora, alla fine, ho scelto, pur consapevole che le mie sono scelte deboli, cercando le singole persone, non i partiti. Per Firenze e per le europee: non a caso in modo diverso".

Ci aveva provato anche Montanari a formare un movimento "che potesse cambiare Firenze" e che fosse una sorta di incubatore per una sinistra larga "capace di superare la destra e andare al ballottaggio col Pd", ma l’esperienza di ’11 Agosto’ è naufragata poche settimana dopo la sua nascita a causa di veti incrociati e di partiti che hanno preferito andare per la loro strada (Sinistra Progetto Comune e M5S). "Non ci siamo riusciti e ora sorge il problema: per chi votare?". L’associazione ’11 Agosto’ non ha dato indicazioni di voto - "ovviamente salvo la pregiudiziale antifascista, che vale anche se qua i camerati si nascondono dietro l’imbarazzante figura dell’ex direttore degli Uffizi" - Ma io ho deciso, invece, di dire per chi voterò", spiega il rettore, "e ho deciso di farlo non indicando un candidato sindaco, ma un candidato al Consiglio comunale".

E quel candidato è Marco Tognetti, che corre per Firenze Democratica (candidata sindaca Cecilia Del Re). "Lo conosco da tanto tempo: stimo molto i suoi mentori (da Beppe Matulli a Ugo Biggeri a Nicolò Bellanca, a molti altri), e penso che le idee, lo stile, il progetto di questo giovane professore di economia siano quello che avrei voluto portare nel Salone de’ Dugento con la coalizione più larga. Il fatto che sia candidato con Firenze Democratica (i fuoriusciti dal Pd, per capirci) non è certo un ostacolo: del resto, mai avrei potuto votare per un candidato di una delle forze che hanno pervicacemente boicottato il tentativo di costruire qualcosa di nuovo, mentre Firenze Democratica è stata l’unica che davvero ha provato a starci".

Antonio Passanese