"Adesso la Regione convochi al tavolo la Richemont". È la richiesta urgente del sindacato Sudd Cobas in merito alla vicenda dei lavoratori in appalto della griffe Montblanc che ha chiuso le commesse verso le ditte ’Z Production’ e ’Eurotaglio’ di Campi Bisenzio, provocando l’apertura delle procedura di un licenziamento collettivo che – denuncia il Sudd Cobas – trova le sue ragioni non in questioni di carattere produttivo, ma in una ritorsione rispetto alla mobilitazione sindacale avviata dai lavoratori nel 2023 per chiedere salari e orari equi. "La procedura scade il 24 novembre e a rischio licenziamento ci sono i lavoratori iscritti al sindacato" tuona Toscano dal presidio di via Tornabuoni, il salotto buono di Firenze, proprio davanti al negozio Montblanc. Qui i lavoratori hanno trascorso anche una notta in tenda. "Con questa due giorni di mobilitazione, iniziata con lo sciopero provinciale del comparto moda di venerdì e conclusa oggi (ieri, ndr), torniamo con forza a richiedere al fondo finanziario Richemont, proprietario del brand, il ricollocamento nella filiera Montblanc dei lavoratori di Campi con il mantenimento dei diritti e dei contratti ottenuti con la sindacalizzazione dopo anni di superfruttamento" spiega ancora Toscano.
"Eccellenze del Made in Italy? Parlerei piuttosto di ’Shame in Italy’, ovvero della vergogna di operai pagati 3 euro l’ora per turni di 12 ore al giorno che producono borse da 1.700 euro" continua il sindacalista. "È l’ora di fare uscire dall’insivisbilita lo sfruttamento che caratterizza la ’fast fashion’ quanto le filiere dei grandi brand del lusso. E, soprattutto, fare uscire dall’invisibilita gli operai pakistani, cinesi, afghani, africani che in queste filiere ci lavorano da anni senza diritti" conclude Toscano, ricordando che oltre alle tendine in via Tornabuoni, la protesta contro Montblanc ieri ha oltrepassato i confini nazionali. Mobilitazioni solidali con i lavoratori di Campi si sono svolte anche davanti alle boutique Montblanc a Ginevra, Basilea, Zurigo, Berlino e Lione (oltre che nelle città italiane dove è presente la griffe). Al fianco dei lavoratori anche Mathieu Jotterand, deputato del Parlamento Cantonale di Ginevra (dove ha sede il fondo finanziario Richemont): promuoverà un’interrogazione urgente per sospendere l’accordo fiscale tra Richemont e il Cantone di Ginevra finché i diritti dei lavoratori di Campi non saranno rispettati.