
Residenti e attività di Monte Morello in difficoltà per la chiusura della Sp130 a causa di frane. Urgente riapertura.
Quasi isolati, in pratica, con una sola strada percorribile per raggiungere l’area della Piana e di Prato. Con un aggravio notevole di chilometri e di tempo. Stanno vivendo momenti difficili i residenti e i titolari di attività di Monte Morello per la chiusura della Sp130, dopo il Rifugio Gualdo provenendo su Sesto, per gli smottamenti causati dall’esondazione del Rimaggio ma anche per una frana ‘storica’, qualche chilometro più avanti, che ora ha ulteriormente ceduto, con il tratto percorribile solo da mezzi non pesanti. Fra l’altro i camion, per questo, non potrebbero transitare da qui per raggiungere la frana precedente mentre dal lato di Sesto non potrebbero arrivare per la sede stradale e curve troppo strette.
Il problema è evidente: "Noi gestiamo un locale – dice Lucia Consigli del Bar Ristorante Consigli di Ceppeto – e chiaramente stiamo risentendo della chiusura della strada ma la questione è più ampia. La Panoramica, infatti, a mio parere è una strada sottovalutata perché, in realtà, rappresenta un frequentatissimo bypass per chi arriva dal Mugello, ma anche dalla zona di Fiesole, Olmo, Molino del Piano e va a lavorare a Sesto o comunque nella Piana o a Prato. La nostra richiesta è di intervenire al più presto per poter riaprire la strada, perché altrimenti i danni sarebbero enormi".
Fra l’altro – sottolinea Umberto Consigli, fratello di Lucia – "l’attuale situazione si ripercuote anche sui servizi, il giro della nettezza che veniva effettuato tre volte al giorno ora è ridotto a due, proprio per un problema di tempi".
Quadro confermato da Alessandro Del Grazia che abita a Morello ma lavora, con il suo studio, in zona urbana a Sesto: "Le difficoltà sono evidenti – dice – significa alzarsi ogni giorno alle 6 di mattina per sperare di non incappare nelle code sulla Bolognese e poi a Careggi Sicuramente occorrerà agire sulla nuova frana con la messa in sicurezza dell’intero tratto ma anche sulla frana storica".
L’unica cosa che speriamo – sottolinea un altro residente Daniele Cianciotta – è che non si debba tenere la strada chiusa per mesi o anche più: le difficoltà si vedono già".