
La vedova di Bruno Beatrice, Gabriella Bernardini, fuori dalla “vecchia” procura di Firenze
Arezzo, 12 marzo 2025 – Il destino beffardo ha voluto che se ne andasse soltanto poche ore prima di un incontro in consiglio regionale che aveva come obiettivo quello di riaccendere i riflettori sulla morte di suo marito. Gabriella Bernardini, vedova dell’ex calciatore della Fiorentina Bruno Beatrice, è morta oggi 12 marzo ad Arezzo, dove viveva insieme ai due figli Alessandro e Claudia.
La donna era rimasta vedova nel 1987, da quando Bruno se ne era andato, a soli 39 anni, per una leucemia. Da allora, viveva per sapere la verità e per capire se la morte del marito fosse stata causata dal doping. Nell’incontro a cui era attesa a Firenze, al Palazzo del Pegaso con i vertici della Regione, è stato esposto uno striscione in cui si chiede giustizia per il giocatore viola. Gabriella Bernardini, più volte intervistata dalla stampa, aveva espresso parole critiche verso il mondo del calcio, definendolo omertoso. "Se hai problemi ti abbandona, e vuole che tu non dia fastidio. Quando Bruno si è ammalato sono rimasta sola, evitata come la peste", aveva dichiarato di recente.
La sua battaglia ebbe un’accelerata nel giugno del 2008, quando un’indagine dei Nas di Firenze portò ad ipotizzare il reato di omicidio preterintenzionale nei confronti dell'allenatore dell'epoca Carlo Mazzone, accusa poi caduta in prescrizione. Nel gennaio 2009 la procura di Firenze richiese l'archiviazione del caso. Oggi la morte, proprio nel giorno in cui la Regione Toscana, da sempre vicina alla famiglia, ha esposto lo striscione "giustizia per Beatrice".
Due anni fa infatti il Consiglio regionale della Toscana aveva approvato a maggioranza una mozione in merito all'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta "per la tutela sanitaria degli atleti in relazione alle pratiche medico sportive utilizzate precedentemente all'adozione delle normative di contrasto al fenomeno del doping". Da allora però, non si è saputo più niente.