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Morte di Astori, due medici indagati per omicidio colposo. La Fiorentina attende sviluppi

La Procura di Firenze ha confermato l'esclusiva de 'La Nazione'

Davide Astori

Firenze, 10 dicembre 2018 - La Procura di Firenze ha emesso due avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, nei riguardi di due medici che risultano indagati per il reato di omicidio colposo. Secondo quanto appreso, si tratterebbe di due professionisti che lavorano in strutture pubbliche incaricate di certificare l'idoneità sportiva, una con sede a Firenze e l'altra con sede a Cagliari. Per Firenze, è indagato Giorgio Galanti, direttore della medicina sportiva di Careggi. 

Il nostro giornale, ha pubblicato in esclusiva nel quotidiano di oggi 10 dicembre anche i referti di due esami che il calciatore effettuò nel luglio del 2016 e nello stesso mese dell'anno successivo

IL CASO - I campanelli d’allarme avevano suonato almeno due volte. Gli elettrocardiogrammi effettuati da Davide Astori (morto il 4 marzo 2018 durante il ritiro pre-gara a Udine) al centro di Medicina dello sport del policlinico di Careggi, a Firenze, avevano messo in evidenza la presenza di extrasistole ventricolari nel corso delle prove da sforzo cui il calciatore era stato sottoposto nel luglio del 2016 e nello stesso mese dell’anno successivo per ottenere il certificato di idoneità sportiva. In particolare, nel referto del tracciato del 2017, era stata sottolineata un’extrasistolia a due morfologie, un indizio che la centralina elettrica del cuore del difensore di Fiorentina e Nazionale e, prima, di Roma e Cagliari, non funzionava come avrebbe dovuto. Il capitano viola doveva essere fermato?

Alla domanda risponde la perizia affidata dalla Procura di Firenze a uno dei massimi esperti di morte improvvisa cardiaca, il professor Domenico Corrado dell’Università di Padova, consegnata da oltre un mese al procuratore capo Giuseppe Creazzo. E proprio a questo proposito la procura fiorentina ha aperto un’inchiesta. Corrado dice: "I segnali avrebbero potuto indurre i medici a svolgere ulteriori controlli". 

Per cancellare dubbi e inquietanti interrogativi bisogna tener conto anche dei protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità sportiva (Cocis). Il trentunenne capitano della Fiorentina, in base a ciò che era emerso nei tracciati effettuati sotto sforzo, avrebbe dovuto essere sottoposto a indagini più accurate per scongiurare la presenza di patologie cardiache potenzialmente pericolose? Come un holter cardiaco e una risonanza magnetica? Astori soffriva di una patologia subdola che nella notte del 4 marzo scorso ha causato prima una tachicardia e poi una fibrillazione ventricolare che lo ha ucciso nel suo letto d’albergo a Udine, dove la Fiorentina si trovava in ritiro prima del match che avrebbe dovuto disputarsi al Dacia Arena nel pomeriggio di quella maledetta domenica.

Soffriva di una forma iniziale di cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, come è stato evidenziato nella perizia consegnata alla procura di Udine dai luminari Gaetano Thiene (massimo esperto al mondo di questa patologia: è stato lui a scoprirla nel 1979), professore emerito di Anatomia patologica all’Università di Padova e Carlo Moreschi, patologo, professore dell’Università di Udine. Questa forma di cardiomiopatia, detta anche displasia aritmogena del ventricolo destro, è una malattia che uccide progressivamente le cellule del miocardio, sostituendole con cellule di grasso e fibrose che possono ostacolare il funzionamento elettrico del cuore, scatenando pericolosi cortocircuiti, potenzialmente mortali. Una patologia estremamente subdola che, nelle fasi iniziali, si manifesta con pochi sintomi e che, successivamente, può trarre in inganno gli specialisti persino in sede autoptica: il cuore apparentemente sembra normale.

Ma la cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è particolarmente suscettibile ai grandi sforzi: aumenta il rischio di morte improvvisa di 6/7 volte ed è la prima causa di morte improvvisa negli atleti. Aveva ucciso in campo il calciatore del Livorno Piermario Morosini, e prima, il difensore dell’Asiago Hockey Darcy Robinson, il nazionale spagnolo di calcio, Antonio Puerta (a soli 22 anni) e che ora si scopre essere stata il killer del nuotatore azzurro Mattia Dall’Aglio.

LA FIORENTINA - Intanto sulla vicenda c'è un comunicato stampa della Fiorentina. «La Fiorentina - dice il presidente Mario Cognigni - ha preso atto di quanto emerso oggi su vari organi di stampa in merito alla tragedia di Davide Astori. Il Club viola, da sempre vicino alla famiglia di Davide, ritiene doveroso mantenere un rigoroso silenzio nel rispetto del ricordo del nostro capitano e dei suoi cari, in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini in corso».

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