Firenze, 11 maggio 2022 - Cordoglio nell'Ateneo di Firenze per la scomparsa di Paul Anthony Ginsborg, già docente di Storia dell'Europa. Nato a Londra nel 1945, Ginsborg ha intrapreso la carriera accademica al Churchill College (Università di Cambridge), dove ha insegnato per 15 anni prima di trasferirsi in Italia. Ha avuto incarichi presso le Università di Siena e Torino; nel 1991 è giunto alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze come professore ordinario dove ha svolto l'attività di docente e studioso fino al 2015. Ginsborg, ricorda l'Ateneo in una nota, è stato un intellettuale che ha concepito l'insegnamento e l'attività di ricerca in stretta connessione con l'impegno pubblico. In città, era solito dividersi tra la sede universitaria di via San Gallo e la Biblioteca Nazionale dove conduceva le sue ricerche. Lo studioso è morto nella sua casa di Firenze dopo una lunga malattia. I funerali, fa sapere la famiglia, si svolgeranno il 14 maggio, alle 15, nella Sala delle Leopoldine in piazza Tasso.
Paul Anthony Ginsborg si è occupato della storia di Italia nel quadro degli avvenimenti europei e del Mediterraneo, collocandoli in una dimensione globale. Tra le sue opere di maggior rilievo si ricordano «Daniele Manin e la rivoluzione veneziana del 1848-49» (1978), «Storia d'Italia. Dal dopoguerra a oggi» (1989), una delle prime opere ad aver ricostruito la storia dell'Italia Repubblicana prima della caduta del muro di Berlino, «Il tempo di cambiare» (2004), «Famiglia Novecento» (2013). È stato tra i curatori di un'importante pubblicazione, «Novecento. Arte e Storia in Italia», durante il Giubileo in occasione di una mostra tenuta presso le scuderie papali del Quirinale (2000-2001).
La professoressa Ornella De Zordo, con cui Ginsborg ha condiviso il percorso politico, esprime le sue parole di cordoglio. “L’ultimo ricordo che ho di lui risale a un anno e mezzo fa. Ci incontrammo all’aperto, in un ristorante. Era già malato ed ebbi come l’impressione, in quel suo ripercorrere quanto fatto insieme in passato, che ci stessimo in un certo senso salutando. Sapeva affrontare le cose anche con spirito leggero. Non drammatizzava mai. Io lo conoscevo ben prima della nostra esperienza politica perché era mio collega di facoltà, a Lettere. Era anche il padre di una carissima amica di mia figlia. Fu lui dal gennaio del 2002 ad animare quel laboratorio per la democrazia poi ricordato come ‘movimento dei professori’. I partiti, all’epoca, non stavano facendo opposizione. E così ci mettemmo in gioco. Paul lo ricordo come un docente universitario molto amato dai suoi ragazzi. I suoi corsi erano sempre frequentatissimi. Aveva grande capacità di ascolto e di stare insieme. Faceva parlare tutti. Non prevaricava mai nessuno”.
Il cordoglio
«Sono addolorato dalla scomparsa del professor Ginsborg, che conoscevo bene e col quale più volte mi sono confrontato, sempre francamente ma con estremo rispetto reciproco. Era un uomo e uno studioso di rara levatura culturale e morale che ha saputo raccontare a noi italiani la nostra stessa storia meglio di tanti connazionali». È quanto ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella. «Si era sempre occupato di storia italiana contemporanea senza sconti con i protagonisti più discussi - ha aggiunto Nardella -. Il suo impegno ha spaziato anche nella politica e nella società civile e fino all'ultimo è stato un cittadino partecipe della vita di Firenze. Alla famiglia giungano le mie condoglianze più sentite e quelle dell'amministrazione».
"Una persona di grande umanità e cultura, un professore rispettato ed amato da generazioni di studenti, un punto di riferimento per tante riflessioni sulla nostra società e sul nostro sistema politico: con la scomparsa di Paul Ginsborg se ne va un pezzo della storia recente di questo Paese, che ha profondamente amato e alla cui osservazione ha dedicato tutta la sua carriera accademia. Ci mancherà la sua visione, ed anche il suo spirito critico che abbiamo sempre apprezzato, perché formulato con onestà di giudizio e con volontà sempre costruttiva. Ricordiamo in particolare il suo monito rivolto alla sinistra ‘unità, unità, unità’, ancora di straordinaria attualità. Le più sentite condoglianze alla famiglia". Lo dichiara l'On. Rosa Maria Di Giorgi, presidente Gruppo Pd alla commissione cultura della Camera.