Firenze, 21 luglio 2022 - Grande cordoglio per la morte del linguista Luca Serianni, che era stato investito il 18 luglio scorso da un’auto ad Ostia, mentre attraversava sulle strisce, sotto casa sua. Serianni, romano, classe 1947, era vicepresidente della Società Dante Alighieri, socio ordinario della Casa di Dante di Roma, accademico della Crusca, socio dell’Accademia dei Lincei, accademico dell’Arcadia e socio di numerose altre accademie nazionali e di istituti culturali.
Ancora pieno di progetti al momento dell’incidente, era anche professore emerito alla Sapienza. Con Maurizio Trifone aveva curato, dal 2004, il Devoto Oli-Vocabolario della lingua italiana. Era stato anche nominato a capo del comitato scientifico del Museo Nazionale dell’Italiano (Mundi), presso l’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella. "Luca Serianni è il più autorevole linguista italiano che abbiamo". Così, il giorno dell’incidente, Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca.
Il sindaco di Firenze
"Caro Luca, pochi giorni fa avevamo inaugurato il nuovo Museo dell'Italiano Mundi nel complesso di Santa Maria Novella a Firenze ed eravamo certi che avremmo condiviso un altro lungo pezzo di strada insieme. Questa morte così improvvisa priva tutti di un uomo di una cultura straordinaria che ha speso l'intera vita per studiare, insegnare e far amare la nostra lingua".
Lo afferma il sindaco di Firenze, Dario Nardella, appresa la brutta notiza. Serianni era a capo del comitato scientifico del museo Mundi, le cui prime due sale introduttive sono state inaugurate ad inizio luglio e che sarà aperto definitivamente nel 2023. "Rimarrà in questo museo e in tutti noi - aggiunge il sindaco Nardella - il tuo sapere sconfinato e l'amore profondo per quello che studiavi e che trasmettevi alle giovani generazioni. Cercheremo di portare avanti il progetto secondo le linee che avevi tracciato e che avevamo condiviso, rinnovando sempre l'interesse e la consapevolezza su questa nostra lingua che tanti amavi". "Da Firenze giungano le più sentite condoglianze ai familiari", ha concluso Nardella.
il ministro della Cultura, Dario Franceschini
"La scomparsa di Luca Serianni è una grave perdita per il mondo della cultura italiana, privata dell'intelligenza, la capacità e la sensibilità che lo hanno sempre contraddistinto nello studio e nella docenza della storia della lingua italiana. Un sapere profondo, che egli ha sempre saputo comunicare al meglio e per il quale gli era stato affidato il coordinamento del Comitato scientifico del neonato Museo della lingua italiana di Firenze. Sono vicino ai familiari e a tutta la comunità di studenti e studiosi che negli anni hanno seguito il suo insegnamento". Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Il presidente della Società Dante Alighieri
“Con la scomparsa di Luca Serianni si chiude una delle pagine più illustri della storia della lingua italiana. Serianni ha rappresentato ai massimi livelli lo studio e l'evoluzione della lingua di Dante sino ai giorni nostri e la sua scomparsa segna un vuoto incolmabile». Così ha commentato il presidente della Società Dante Alighieri, Andrea Riccardi. Tra le tantissime attività che Luca Serianni ha curato per la Dante Alighieri va ricordata la mostra «Dove il Sì suona», realizzata alla Galleria degli Uffizi di Firenze nel 2003 e inaugurata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il lavoro - condensato nel catalogo «Storia della lingua italiana per immagini. Progetto museo della lingua italiana», - è poi proseguito nel Mundi (Museo Nazionale dell'italiano) in via di allestimento a Firenze a cura delle principali istituzioni che si occupano di lingua italiana e sotto la direzione dello stesso Serianni. Il vivo cordoglio di tutta la rete mondiale della Dante Alighieri, alla quale Serianni era legatissimo e che riconosceva come punto di riferimento per l'apprendimento del nostro idioma nel mondo, è testimoniato da centinaia di lettere e messaggi giunti in Palazzo Firenze in questi giorni. «Con Serianni,» afferma il Segretario Generale della Dante Alessandro Masi, «scompare un elemento essenziale della cultura italiana e un sicuro riferimento agli studi della lingua di Dante".