Sesto Fiorentino (Firenze), 7 marzo 2023 - L’impegno universitario, la passione per gli scout, il forte legame con la famiglia e la disponibilità costante ad aiutare gli altri, in casa come fuori. Il ritratto di Luca Faggi va oltre la bellezza dei suoi 25 anni, la voglia e la gioia di vivere di un ragazzo della sua età. Perché tutti, ma proprio tutti, lo descrivono come un giovane fuori dal comune. E i fatti lo confermano. A partire dalla scelta, non certo banale, di trasferirsi a casa della nonna Cristina, un anno e mezzo fa, alla morte del nonno Franco, per starle accanto e aiutarla con la zia Francesca, affetta da grave disabilità motoria. "Alla nonna aveva detto che andando a vivere da lei avrebbe sperimentato un po’ di autonomia – spiega un amico – ma in realtà voleva solo starle accanto e darle una mano. I genitori e i suoi due fratelli, che abitano a Legri, li vedeva comunque ogni giorno, perché ruotavano tutti attorno alla vetreria di famiglia, proprio accanto all’abitazione della tragedia. Sono sempre stati legatissimi e Luca aveva scelto di contribuire in questo modo".
Un impegno che il ragazzo aveva decido di prendere anche in considerazione dell’età avanzata della nonna, insegnante in pensione, oggi 83enne, e dell’aggravarsi delle condizioni della zia. La donna, che in passato aveva lavorato in biblioteca e aveva sperimentato una certa autonomia, negli ultimi anni aveva registrato una riduzione delle capacità motorie e aveva bisogno di maggior supporto. Diplomato al liceo scientifico Enriques Agnoletti di Sesto Fiorentino, Luca si era iscritto a ingegneria ed era ormai vicino alla laurea. Ma nel tempo libero amava dedicarsi agli altri, coltivare valori e passioni. Dopo un lungo percorso negli scout Agesci, iniziato fin da piccolo insieme al fratello, era diventato capo del Reparto Sesto Fiorentino 1, riservato ai ragazzi delle scuole medie e dei primi anni delle superiori. Con loro trascorreva domeniche e giornate libere dallo studio, cercando di trasmettere i valori dello scoutismo, dell’amicizia e della scoperta, di aiutarli nella crescita. "I ragazzi erano legatissimi a lui – ricordano alcuni compagni di scoutismo – e sono rimasti sconvolti da questa tragedia. Insieme al fratello sono sempre stati un punto di riferimento per la comunità Agesci".
Luca Faggi frequentava sia la pieve di San Martino, base degli scout della zona, sia la parrocchia di Santa Croce a Quinto, alla quale la famiglia Faggi è sempre stata molto legata. Un altro pezzo del suo mondo era la casa per disabili di Cercina alla quale si era avvicinato come volontario. "Era veramente un ragazzo fuori dal comune – spiegano alcuni amici della struttura – e aveva conquistato tutti. Lo caratterizzava una generosità eccezionale, difficile da trovare. Era arrivato da noi come volontario, ma viste le sue capacità veniva chiamato anche per alcuni lavori retribuiti, che utilizzava per finanziarsi gli studi". Infine il suo mondo più intimo e personale: la ragazza, gli amici, le passioni per la natura e sport. Ieri mattina sarebbe dovuto partire per andare a sciare. Gli amici e la fidanzata non lo hanno visto arrivare. Al telefono non ha risposto. Quando hanno raggiunto via della Sassaiola, a Quinto Basso, ancora vestiti da montagna, c’è stato spazio soltanto per le lacrime.