REDAZIONE FIRENZE

Sicurezza sul lavoro, “per noi è la certezza di tornare a casa la sera”

Il flashmob indetto dalla Cgil davanti al cantiere di via Mariti a Firenze. E mentre si protesta un operaio muore a Carrara

Sicurezza sul lavoro, “per noi è la certezza di tornare a casa la sera”

Firenze, 28 aprile 2025 – Proprio mentre a Firenze si teneva il flashmob indetto dalla Cgil in occasione della Giornata mondiale della salute e sicurezza sul lavoro, a Carrara un operaio moriva schiacciato da un mezzo pesante in una cava. Una notizia terribile che stride con il messaggio che si leggeva su dei cartelli indossati dai lavoratori a Firenze: “Sicurezza sul lavoro è la certezza di tornare a casa”.

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Il flashmob davanti al cantiere di via Mariti a Firenze

L’appuntamento fiorentino, con un momento di raccoglimento e l’esposizione di uno striscione e di cartelli sul tema lavoro e sicurezza, si è tenuto davanti all’ingresso del cantiere Esselunga in via Mariti, uno dei luoghi simbolo delle tragedie sul lavoro nel territorio fiorentino; dopo il flashmob assemblea Cgil di delegate e Rls alla Sms di Rifredi.

"Dinanzi allo stillicidio di tre morti al giorno e delle migliaia di infortuni sul lavoro e malattie professionali, le azioni messe in campo, norme e riforme, nonostante la propaganda, non stanno funzionato: norme troppo spesso in contrasto fra loro e sempre più con maglie larghe per non disturbare “chi crea ricchezza”. Il bilancio – scrive il sindacato in una nota –  è tragico, negli ultimi due anni la maggior parte delle stragi si sono verificate tutte in situazioni di appalti e sub appalti e sul territorio fiorentino ancora brucia la ferita per la tragedia al cantiere Esselunga e al deposito Eni in cui hanno perso la vita dei lavoratori”.

"La salute e sicurezza sui luoghi di lavoro – conclude la Cgil – sono ancora un miraggio, la parola prevenzione è a rischio scomparsa dal vocabolario di questo paese e gli appalti e i subappalti sono sempre più la via per scaricare gli oneri sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. La precarietà, la messa in discussione dei diritti dei lavoratori e il continuo ricorso ad appalti e lo sfruttamento lavorativo hanno contribuito a rendere i luoghi di lavoro meno sicuri. Non a caso, un quesito dei referendum sul lavoro dell’8-9 giugno mira proprio a migliorare la sicurezza sul lavoro laddove si annidano gli appalti, con lo scopo di far riconoscere la responsabilità in solido di chi appalta”.