Ieri sono state eseguiti i primi esami autoptici sul corpo di Gianpiero Samuelli e Carla Ferretti, due dei tre anziani morti a seguito dell’intossicazione alimentare causata dalla cena consumata in alcune Rsa. Sulla salma dell’uomo sono stati eseguiti circa 60-70 prelievi. Per i risultati si dovrà attendere venti giorni. Anche se, dai primi responsi, sono emersi dei segni di infiammazione nel tratto intestinale dell’uomo, riconducibile verosimilmente a colite, molto simili a quelle riscontrate la mattina anche per Ferretti. Elementi che saranno approfonditi con esami istologici nei prossimi giorni.
Ai medici legali, microbiologi e infettivologi, la procura ha chiesto di esaminare "la documentazione sanitaria già acquisita agli atti ed altra eventuale documentazione ritenuta utile ai fini dell’espletamento dell’incarico" e di compiere, oltre all’autopsia, "tutti gli accertamenti ritenuti opportuni, compresi eventuali esami tossicologici, istologici e/o altri accertamenti diagnostici ritenuti utili", con l’obiettivo di stabilire "quale sia stata la causa e l’epoca del decesso".
Le sostitute procuratrici Luisa Serranti e Benedetta Foti, contestano al legale rappresentante della Sereni Orizzonti, la società che gestisce le strutture finite nel mirino della magistratura, e alla responsabile della casa di riposo che ospita la cucina che ha sfornato la cena del 9 febbraio, le ipotesi di omicidio colposo, lesioni colpose, delitti colposi contro la salute pubblica e commercio di sostanze alimentari nocive.
Secondo la ricostruzione dei pm la preparazione dei pasti non sarebbe avvenuta con le dovute procedure – come da manuale dell’Haccp – per scongiurare il rischio di agenti patogeni che avrebbero procurato prima il malore e poi il decesso. Gli indagati avrebbero agito "in violazione" del decreto legislativo 193/2007 relativo "ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore". E ci sarebbe stata anche "negligenza e imperizia".
Pie.Meca.