di Stefano BrogioniFIRENZEAppuntamento domani mattina in procura, nell’ufficio del sostituto procuratore Benedetta Foti, il magistrato che indaga sulle morti nelle rsa del gruppo Sereni Orizzonti causate da una possibile intossicazione alimentare. "Chiederemo la riesumazione affinché, in tempi rapidisissimi, venga effettuata l’autopsia". L’avvocato Lorenzo Pellegrini, legale dei familiari di Gianpiero Samuelli, 86 anni, una delle vittime della presunta intossicazione killer, ha l’esigenza di far recuperare il tempo perso agli inquirenti.
Ma per le famiglie che hanno perso i propri cari per la presunta contaminazione partita o transitata dal centro cottura di Pelago al servizio delle residenze sanitarie assistite del colosso friulano, all’orizzonte c’è l’ennesima mazzata da digerire nel giro di qualche giorno.
Prima il decesso dei propri familiari, le scarne comunicazioni da parte della struttura contrastanti invece con quelle rapide e drammatiche che sono giunte dagli ospedali. I decessi, i funerali, e ora l’inchiesta: una centrifuga di sentimenti e voglia di giustizia, insomma. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari. I morti accertati sono tre (un quarto ospite delle strutture di Sereni Orizzonti, secondo la Asl, sarebbe deceduto per cause estranee all’intossicazione alimentare), 114 malori su 173 ospiti complessivi. Gli anziani hanno cominciato a sentirsi male tra il pomeriggio e la nottata di domenica. "Ma troppe cose non tornano, a cominciare dai tempi dell’assunzione del pasto, fino alle comunicazioni da parte della Rsa", aggiunge l’avvocato Pellegrini. La figlia ha sporto denuncia ai carabinieri di Campo di Marte. Il menù sotto accusa è quello a base di passato di carote, verdure, coniglio e patate, pizza. Da capire se la contaminazione sia avvenuto dove si preparano i cibi o se invece un alimento sia arrivato alla cucina della "Monsavano" di Pelago già compromesso.
L’indagine risente di alcune ore di ritardo nell’avvio degli accertamenti. La procura ha infatti aperto un fascicolo quando, al magistrato di turno, ha avuto la notizia del terzo e ultimo decesso, avvenuto il 13 febbraio. Comunque sia, la Asl ha disposto analisi microbiologiche sul menu della cena di domenica. A questi risultati, potrebbe arrivare un riscontro dagli esiti delle autopsie, qualora la procura acconsenta all’indicazione del legale di una delle persone offese. Samuelli era ospite di villa Desiderio a Settignano, come un’altra vittima, Daria Tanzini di 88 anni. Una terza vittima era ospite della Monsavano di Pelago, la rsa dove ha sede anche il centro cottura. Per Sereni Orizzonti "da un primo audit interno emergerebbe che le procedure aziendali siano state rispettate e l’ipotesi più probabile è al momento una contaminazione all’origine di qualche prodotto alimentare, consegnato da fornitori esterni". La società ha inoltre spiegato che le rette sono partite per "un automatismo" e che non chiederà il pagamento delle fatture alle famiglie dei deceduti. Ieri la società ha contattato i parenti degli anziani per esprimere il proprio cordoglio.
Una vicenda "inaccettabile" per Cinzia Vitale, garante dei diritti degli anziani del Comune di Firenze. "Ciò che lascia sgomenti è che qualsiasi sia l’esito delle indagini da parte dello organi inquirenti quelle persone non saranno restituite agli affetti dei propri cari".