CLAUDIO CAPANNI
Cronaca

La mamma di Fabio Sequi, l’eroe morto in mare a San Vincenzo: “Era troppo buono, nessuno ha detto grazie”

Parla la madre del 35enne che ha salvato due vite dal mare in burrasca. “Ci eravamo sentiti la mattina, era dolcissimo”. Domani il funerale a Grassina

Fabio Sequi, il 35enne morto a San Vincenzo

Fabio Sequi, il 35enne morto a San Vincenzo

Firenze, 8 agosto 2023 – “Lo hanno vinto la fatica e le onde, non è annegato”. A stroncare Fabio Sequi, il 35enne residente a Grassina, morto domenica sulla spiaggia di Rimigliano a San Vincenzo dopo aver portato in salvo due persone dalla furia del mare impazzito per il vento di ponente, è stato un malore, forse un infarto. Questa è la prima versione che la Guardia Costiera ha dato a Luciana Bartolini, la mamma del 35enne. È a lei e al marito che, dopo le 15 di domenica è squillata per sempre nella vita la telefonata della capitaneria: “C’è stato un incidente, suo figlio non c’è l’ha fatta”. E lì è iniziato un viaggio senza ritorno nel dolore. Proprio a quel telefono la donna aveva risposto una manciata d’ore prima, stavolta alla voce del figlio.

“Ci eravamo sentiti per un saluto in mattinata, Fabio era contento, stava partendo per le ferie”. Saranno le ultime parole scambiate con la donna. Alla quale resta l’immagine di quanto il 35enne abbia lottato con le onde, riuscendo a vincerle e a strappare ai loro denti di schiuma due vite. Pagando per sempre con la sua. “Mi hanno raccontato che è riuscito a tornare a riva, ma qui ha avuto un malore, un infarto e non c’è stato modo di rianimarlo. Era dolcissimo e buonissimo, forse lo è stato anche troppo. Quando ha scelto di buttarsi in mare, era appena arrivato sulla spiaggia”. Lì ha visto le due persone, forse due ragazzini, mangiati vivi dall’acqua. E mentre il loro cielo cadeva a pezzi, Fabio ha scelto di provare a sorreggerlo. Forse ha sentito la paura, il dovere e la dignità di andarci incontro.

Ma di quelle due esistenze salvate non c’è traccia: i due ragazzini e le loro famiglie sembrano essere annegate stavolta sul serio nella confusione di una domenica maledetta. “Nessuno si è fatto vivo con me – spiega la madre – ma adesso non mi interessa nemmeno”. Fabio non c’è più e, forse per la donna, la parola eroe sulla bocca di tutti, è un vaso di coccio vuoto. Del 35enne restano le creazioni di modellista, gli schizzi e i disegni degli abiti realizzati per la Morelli di Bagno a Ripoli, le scenografie che imbastiva per i gruppi musicali. E i quadri che adorava dipingere in quello stile realista americano alla Edward Hopper, il pittore del silenzio: realtà e solitudine sbattute su tela. Dipinte senza giudicare, in punta di piedi, raccontando il mondo. Come il ritratto di Sagoma, la sua bull terrier bianca, che dorme sul divano di casa. Anche lei era sulla spiaggia con lui al momento della tragedia. Oggi il corpo del 35enne sarà esposto alla cappella dell’Antella. Il funerale si terrà domani, mercoledì, alle 10 nella chiesa di Grassina, a pochi passi da casa sua. E a 140 chilometri da dove ha dato la vita per salvare qualcuno che ora non è riuscito a dirgli grazie. Fabio forse lo rifarebbe lo stesso, così come dipingeva. Senza giudicare, in punta di piedi, raccontando il mondo. Salvando il mondo.