Firenze, indagini su paziente morto a Careggi per il Covid. No all’archiviazione

Enzo Galli era andato in India con la moglie per adottare una bambina e contrasse la malattia, poi la morte in ospedale

Nel riquadro la vittima. Nella foto grande la moglie Simonetta Filippini e la figlia

Nel riquadro la vittima. Nella foto grande la moglie Simonetta Filippini e la figlia

Firenze, 30 maggio 2024 – Niente archiviazione ma ordine del gip di Firenze di fare altre indagini sull'ospedale di Careggi per chiarire le cause del decesso per Covid di Enzo Galli, l'uomo che con la moglie Simonetta Filippini rimase bloccato nel 2021 in India per la pandemia.

Erano andati in Asia per adottare una bambina. Dopo un difficile rimpatrio, entrambi furono ricoverati a Careggi ma lui morì. Oggi sono stati resi noti gli sviluppi giudiziari in una conferenza stampa a Firenze in cui è stato ripercorso anche un altro caso simile, quello Luciano Pederzoli, pure lui morto a Careggi dov'era ricoverato per Covid. Galli morì il 25 agosto 2021, Pederzoli il 22 marzo 2022.

I familiari hanno denunciato l'ospedale fiorentino affermando circostanze simili, fra cui quella che i due pazienti vennero intubati nonostante che loro stessi e le famiglie avessero dato parere contrario ai medici. Inoltre, nel caso di Galli la moglie ha denunciato anche maltrattamenti dei sanitari al marito, provati - a suo dire - da messaggi audio e video che il marito riuscì a inviarle finché non lo intubarono. "Io critico il periodo del Covid, ho sempre contestato i protocolli ministeriali e sono a fianco dei familiari delle vittime”, ha detto il candidato sindaco Andrea Asciuti, per la lista civica Firenze Vera, alla conferenza stampa dedicata alla “gestione della pandemia Covid e a cosa è accaduto davvero negli ospedali durante l'emergenza”. È proprio in questa iniziativa che Simonetta Filippini, moglie di Galli, ricordando di aver deciso di “denunciare l'ospedale di Careggi”, ha reso noto “il frutto della lotta per tutti i nostri casi” riferendo ai giornalisti che “era stata chiesta l'archiviazione” della sua denuncia “«ma il 19 marzo 2024 c'è stata udienza ed è stata rigettata, quindi si procederà con altre indagini”.

 Simonetta Filippini nella stessa conferenza stampa ha ricordato di aver “contratto il Covid col marito mentre eravamo in India per completare l'adozione di una bambina”, “l'ambasciata - sottolinea - non fece niente per riportarci in Italia. Ci organizzammo grazie alla generosità di tanti italiani e siamo stati ricoverati a Careggi l'8 maggio 2021. Non c'era spazio per entrambi in sub-intensiva: in quel reparto è andato mio marito, io sono andata in malattia infettiva. Ero più grave di lui, avevo una pleurite”. Ma, denuncia, “mi sono resa conto che i nostri trattamenti erano diversi, a lui hanno dato anche psicofarmaci e dai messaggi che mi stava mandando sul telefono mi sono accorta che era cambiato”.

"Stavo peggiorando - ha aggiunto Filippini - così ho chiesto a un medico esterno terapie domiciliari e io sono migliorata, fino a essere dimessa. Invece mio marito aveva la variante Delta del Covid, non poteva essere dimesso. Ha contratto anche batteri. Ho registrazioni, inviate da lui, dove si sente il personale sanitario che lo maltratta: ho gli audio vocali, dei video. Nel frattempo mio marito è stato intubato, nonostante avessi detto di no. Dopo tre mesi è morto. Per tutti questi motivi con il supporto dell'avvocato Taormina ho fatto una denuncia per omicidio colposo”.

Caso simile quello di Maria Grazia Evangelista, rievocato nella stessa conferenza stampa. “Il mio compagno, Luciano Pederzoli, è morto il 29 marzo 2022 a Careggi, nello stesso reparto in cui è morto Enzo Galli", ha ricordato, “Luciano fu ricoverato e ha sempre rifiutato di essere intubato. Gli dettero morfina e midazolam a dosaggi crescenti, morì”.