Firenze, 17 dicembre 2022 - E' morto Mario Sconcerti, 75 anni, originario di Firenze, editorialista del Corriere della Sera e volto del calcio in tv. Sconcerti era in ospedale da qualche giorno per alcuni controlli. Poi il peggioramento repentino delle sue condizioni.
Sconcerti ha continuato a lavorare fino ai giorni scorsi, come ricorda lo stesso Corriere della Sera. Era stato direttore del Corriere dello Sport e del Secolo XIX. Ma nel calcio ricoprì anche il ruolo di manager. Fu infatti direttore generale della Fiorentina. Ma anche della Cecchi Gori Group. Aveva diretto l'Agenzia Giornalistica Chilometri dal 2002 al 2004.
Tutti i messaggi di cordoglio del mondo dello sport
Dall'agosto 2016 al 2019 è stato ospite fisso delle trasmissioni sportive della Rai. In occasione del campionato del mondo 2018 è stato opinionista di Mediaset. Il suo volto era conosciuto anche dal pubblico di Sky. Per diversi anni ha partecipato alle trasmissioni 'Terzo tempo - in onda con noi' e 'Sky Calcio Show'.
Era un grande tifoso della Fiorentina. Da manager della Fiorentina ricoprì la carica negli ultimi mesi che poi portarono al fallimento della squadra che allora era di proprietà di Vittorio Cecchi Gori. Furono mesi difficili e tormentati per la piazza, ma Sconcerti, pur nell'incarico gravoso, ricoprì il ruolo con grande orgoglio, da innamorato dei colori viola.
Figlio di un procuratore di pugilato, Mario Sconcerti aveva frequentato fin da piccolo il mondo dello sport. Iniziò da giovane come firma del Corriere dello Sport a Firenze, passando poi a Milano e infine a Roma. Il primo amore era stato il ciclismo poi, passato nel 1978 a Repubblica, aveva creato le pagine sportive del quotidiano romano.
Nel 1992 era stato chiamato a dirigere il Secolo XIX di Genova e dal 1995 al 2000 è stato direttore del Corriere dello Sport, il suo primo giornale. Lo ricorda la Gazzetta dello Sport, di cui Sconcerti era stato vicedirettore.
Era un volto dello sport e le sue analisi sul campionato di Serie A erano molto seguite. Entrava con garbo nelle case degli italiani, come ricordano in queste ore tanti telespettatori sui social network.
Aveva vinto, negli anni, molti premi giornalistici in Toscana e in giro per l'Italia. Accanto all'attività giornalistica, è stata molto prolifica la sua produzione letteraria: "Con Moser da Parigi a Roubaix" (1978), "Storia delle idee del calcio" (2009), "Il calcio dei ricchi" (2012) e "Storia del gol" (2015) in ambito sportivo. Nel 2003 ha scritto il romanzo "Se ha torto Dio" e "L`alba di Roma da riscrivere" 2011.