REDAZIONE FIRENZE

Moschea, bufera sull’ipotesi Campi. Il sindaco Fossi apre. Poi ci ripensa

Tutti contro tutti nel Pd per la realizzazione del tempio islamico

Il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi (Germogli)

Firenze, 7 maggio  2017 -  NIENTE DA FARE, l’accordo sulla moschea non si trova. E’ un terreno minato per tutti i sindaci dell’area fiorentina e per lo stesso Pd cittadino. Un’intera classe politica di sinistra pronta a salire sugli scudi per contrastare ogni possibile localizzazione di un luogo di culto per la comunità islamica. Perchè essere di sinistra va bene, ma se la moschea la fanno altrove è meglio.

E' bastato solo balenare l’ipotesi della ricerca di uno spazio adeguato nel comune di Campi Bisenzio perchè il segretario metropolitano dei Dem, Fabio Incatasciato e il sindaco di Campi Emiliano Fossi, levassero alte le loro alabarde. In qualche modo seguiti dall’assessore all’urbanistica di Palazzo Vecchio, Giovanni Bettarini. «Abbiamo parlato del percorso per arrivare a una collocazione, ma non ci siamo confrontati su nessun luogo specifico».

Ma il dato di  fatto è che a quella riunione di sindaci dell’area fiorentina voluta dal sindaco metropolitano Dario Nardella, l’imbarazzo del Pd si tagliava con il coltello. Così l’orlandiano Fossi, il più a sinistra fra i renziani presenti, avrebbe buttato lì che poi – alla fine – terreni pubblici no, ma almeno quattro o cinque terreni privati di varie dimensioni che nel piano regolatore hanno già come destinazione d’uso «palestra, centro sociale o luogo di culto» nel suo comune c’erano. Dichiarazione condita con la specifica che, essendo nell’area di San Donnino questi sarebbero anche stati facilmente raggiungibili dalla costruenda tramvia. I sindaci metropolitani si sono aggiornati sulla decisione per la nuova collocazione della moschea, ma certo l’ipotesi Campi Bisenzio è, ad oggi, l’unica sul tavolo. Solo che il tema moschea è minato.

Così il sindaco Fossi si è affrettato a ri-precisare (come già spiegato da La Nazione) che nessuna decisione è stata presa. E il segretario Dem Incatasciato si è affrettato a gettare acqua sul fuoco di un altro possibile incendio politico-istituzionale. «E’ destituita di ogni fondamento ogni ipotesi che preveda la costruzione di una moschea a Campi». Ha messo fretta nero su bianco. Con la solita aggiunta che, prima di ogni decisione, dovrà esserci «un percorso di ascolto con la comunità islamica da parte del Pd fiorentino, per valutare le reali esigenze».

E la sottolineatura che «nessuna ipotesi che preveda Campi Bisenzio come sede della moschea è stata valutata». Non ufficialmente. Resta poi il fatto che la comunità islamica sulla possibile location della moschea ha fatto una sola richiesta: visto che non può essere in centro a Firenze, per evidenti motivi di spazio, che sia almeno facilmente raggiungibile. La motivazione per cui l’ex caserma Gonzaga era stata valutata positivamente dall’Imam Izzedin Elzir era infatti legata al facile collegamento con il centro fiorentino grazie alla linea 1 della tramvia. E l’unico altro comune nel quale la stessa condizione può realizzarsi, anche se fra qualche anno, è proprio Campi Bisenzio. Lunedì, prima del consiglio comunale, la patata bollente della moschea ruzzolerà nelle stanze del gruppo Pd in Palazzo Vecchio dove Nardella sarà chiamato a un altro redde rationem.

Paola Fichera