ELETTRA GULLE
Cronaca

Moschea sotto sfratto: "Rispettiamo i culti, ora una struttura nuova come a Roma o Milano"

Il sociologo Vincenzo Scalia invita il Comune a trovare una soluzione: "Ci sono 30mila musulmani in provincia, il mondo è cambiato. Ma capisco che l’idea di sentire il muezzin sia in distonia con molti"

Firenze, 25 aprile 2023 – “Il modo migliore per integrare le comunità è rispettare i loro culti. Per questo credo che anche Firenze debba avere la sua moschea. Forse molti non sanno che non sono solo luoghi di preghiera, ma anche centri studi, luoghi di incontro e aggregazione. Insomma spazi culturali. E chissà che, assaggiando una prelibatezza araba, si possa vincere le diffidenze di una parte dei fiorentini…". Vincenzo Scalia, sociologo dell’Università di Firenze, è molto netto al riguardo. "Per troppi anni i musulmani hanno dovuto pregare in uno scantinato, un luogo non abbastanza decoroso".

Il 27 aprile è fissata la nuova data dello sfratto esecutivo. La comunità musulmana chiede un rinvio di sei mesi per trovare un’alternativa complicata da trovare.

"Per questo dico che invece di un altro locale da riconvertire sia meglio pensare a una moschea, come hanno fatto a Milano e Roma. Parliamo di 30mila musulmani tra Firenze e provincia. Come possiamo non creare loro un luogo di culto? Tra aree dismesse o da riconvertire, io credo proprio che uno spazio adatto ci sia. Finora, sono naufragate tante ipotesi… A Gavinana, per esempio, i residenti protestarono. Avere sotto le proprie finestre delle masse di persone oggi viene visto in modo riottoso. In particolare poi se, come in questo caso, sono portatrici di una cultura estranea. Tutto questo accentua la diffidenza. Mi rendo conto che in Italia, Paese così permeato dalla cultura cattolica, sia complicato per molti accettare che si possano professare altri culti".

Il pregiudizio è duro a morire.

"Spesso si tende ad associare l’Islam all’immigrazione clandestina. Un equivoco su cui hanno giocato anche vari esponenti della Lega. Insomma, si tratta di un rifiuto della multiculturalità basato sulla paura dell’immigrazione".

C’è chi paventa il rischio di infiltrazioni terroristiche.

"Ma molti di quelli che diventano musulmani fondamentalisti non sono neanche di origine araba. Pensiamo poi che ad esempio in Inghilterra i primi a boicottare i fondamentalisti sono stati proprio i musulmani integrati".

Cosa risponderebbe a chi dice no alla moschea perchè una chiesa non verrebbe mai costruita in un Paese musulmano?

"Io vorrei ricordare che non c’è preclusione da parte dei musulmani nei confronti dei cristiani. E poi questa mescolanza è già realtà nelle scuole, dove i bambini di varie religioni stanno serenamente insieme. È vero che l’idea di sentire il muezzin per molti italiani rappresenterebbe una distonia rispetto al panorama sociale. Molti non sono pronti a vedere il campanile accanto alla moschea. Ma il mondo è cambiato".