di Niccolò Gramigni
Sei minuti a piedi, circa 450 metri. Domani mattina sarà uno snodo cruciale per Firenze quello tra piazza Beccaria, angolo Borgo la Croce, e piazza dei Ciompi. Uno snodo importante con un nodo irrisolto, quello della moschea in piazza dei Ciompi: domani è in teoria previsto lo sfratto, come ottenuto dalla società pratese Finvi, proprietaria del fondo immobiliare. Domani è anche il giorno di preghiera, più o meno dalle 11, e in quella zona arriveranno tanti fedeli perché conta esserci, come sempre ma forse più di sempre. Domani alle 11 (no, non è una coincidenza) in piazza Beccaria la Lega farà un presidio "contro le moschee abusive e per la legalità" perché come ribadito più volte dal capogruppo Federico Bussolin "le leggi valgono per tutti". Bussolin, che di aspetto è identico a Matteo Salvini, ha pure gli stessi pensieri di Salvini, visto che il ministro aveva richiamato nella sua visita a Firenze di mercoledì al concetto del rispetto delle leggi.
La situazione non è delle migliori: il prefetto Valerio Valenti dice che "il 16 dicembre la forza pubblica effettuerà l’accesso alla moschea di piazza dei Ciompi. La preoccupazione che mi sento di dover rivolgere al questore e alle forze di polizia è di valutare la situazione in concreto e non creare turbative per l’ordine pubblico". In pratica, ed è lo stesso prefetto a chiarirlo, le forze dell’ordine dovranno "valutare se si può" procedere con lo sgombero o meno, senza creare problemi "di ordine pubblico". Probabilmente si andrà in questa direzione: gli agenti si presenteranno in piazza dei Ciompi e constateranno che, per motivi di sicurezza, è bene non procedere. E se Valenti auspica che "tutto si risolva pacificamente", l’Imam di Firenze Izzedin Elzir continua a cercare soluzioni per una nuova moschea in centro e a dire, come 24 ore fa, che "non vogliamo essere danneggiati". Ribadisce il concetto del "noi non siamo morosi, è la proprietà a dire falsità" e spera di pescare il jolly che consenta un trasferimento in tempi rapidi.
Intanto è bagarre politica. L’assessore al welfare Sara Funaro chiede "senso di responsabilità e dialogo tra la proprietà e la comunità musulmana per trovare una soluzione alternativa" e il Pd – attraverso il capogruppo a Palazzo Vecchio Nicola Armentano e il segretario cittadino Andrea Ceccarelli – non usa mezzi termini, sottolineando che "la Lega soffia sul fuoco". Curioso come il centrodestra sia spaccato. La Lega contrattacca dicendo che "se in 18 mesi non è stata trovata un’alternativa la colpa è della giunta e dell’Imam", Fdi con Alessandro Draghi non ci sarà, ufficialmente perché sarà a Roma al decennale del partito, ma pure perché non è d’accordo. Intanto i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu sperano che "venerdì mattina ci sia meno politica possibile", il gruppo Centro con Emanuele Cocollini e Antonio Montelatici annuncia invece la presenza in piazza dei Ciompi, per monitorare la situazione. La situazione resta tesa, quei 450 metri domani saranno sotto gli occhi di tutti.