Firenze, 16 dicembre 2022 - Nel giorno dell'annunciato sgombero della moschea di Borgo Allegri a Firenze i fedeli musulmani si sono riuniti con molte ore di anticipo rispetto alla preghiera di mezzogiorno. Tantissimi, anche bambini, tutti con un volantino in mano: "Questo è un luogo di culto - si legge nel manifesto - I fedeli fanno preghiera qui, è inaccettabile che sia sfrattato. Il diritto di culto deve essere garantito da questo Stato, è un diritto umano". Intorno alle 10 è arrivato l'ufficiale giudiziario insieme alla Digos, entrati nella moschea senza particolari problemi. Presenti anche i legali della comunità islamica.
Le foto della mattinata di fronte al luogo di culto
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Alla fine lo sfratto esecutivo è stato rinviato a data da destinarsi per la concomitanza con la preghiera del venerdì a cui stanno partecipando, a turno, centinaia di fedeli musulmani. La decisione di rinviare è stata presa dopo una mattinata di confronti tra l'ufficiale giudiziario, le forze dell'ordine, i legali della proprietà e la comunità islamica a Firenze con l'imam Izzedin Elzir. "Si tratta di una scelta di buonsenso, continuiamo a cercare una sede alternativa", ha detto l'imam. Poco prima lo stesso imam aveva spiegato alle varie parti, che "in assenza di un'alternativa a questa sede, è impossibile lasciare la comunità pregare in strada".
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"Siamo per ribadire che noi non siamo contro la libertà di culto, ma per la legalità, il rispetto delle regole, la sicurezza. Siamo qua perché lo hanno chiesto i fiorentini, i cittadini. Nardella ha avuto il tempo di presentare il libro, di scrivere e fare dichiarazioni sui giornali, ma non ha avuto il tempo di trovare una soluzione, creando un danno alla comunità e non solo. Oggi poi Nardella non ha proferito parola, speriamo che lo sgombero vada a buon fine", ha ha detto il deputato della Lega Tiziana Nisini.
Sul posto anche l'avvocato Luca Negretti, legale della proprietà Finvi, che ha spiegato come sia pronto a rimettere l'incarico ai suoi clienti in caso di un mancato sfratto, perché non saprebbe come motivare un eventuale nuovo rinvio. C'è anche lo storico Franco Cardini, che dice: "Penso che si debba tutelare la Costituzione italiana, che dice che i cittadini italiani hanno diritto a pregare secondo la loro scelta religiosa e ad avere un luogo di culto. La comunità musulmana dell'area di Firenze è fatta di 30mila persone e circa il 15% è cittadino italiano. Impedendo a 4.500 cittadini italiani di avere un luogo di culto si infrange 4.500 volte la Costituzione e io da cittadino italiano e pubblico ufficiale non lo posso permettere ecco perchè sono quio a fare un presidio pacifico. Non sono pacifista ma sono pacifico. Nel frattempo ho aperto con mille euro una sottoscrizione cittadina pubblica".
Sul posto anche l'assessore Andrea Giorgio, i consiglieri comunali Roberto De Blasi (M5S) e Donata Bianchi (Pd), il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci, Antonio Montelatici ed Emanuele Cocollini (gruppo Centro).