ILARIA BIANCALANI
Cronaca

Presepi dall'Italia e dal mondo: una mostra preziosa nel Chianti

A Tavarnelle val di Pesa torna la grande tradizione nella chiesa di Santa Lucia al Borghetto

Don Franco davanti a uno dei presepi (Foto Ilaria Biancalani)

Tavarnelle Val di Pesa (Firenze), 12 dicembre 2015 - E' una tradizione che va avanti da quasi 30 anni, quella della mostra dei presepi dall'Italia e dal mondo, nella chiesa di Santa Lucia al Borghetto a Tavarnelle. Ma quest'anno l'esposizione fa addirittura il tris. Le capannucce sono infatti ambientate in diversi spazi: nel corridoio adiacente alla chiesa e nella suggestiva grotta sotterranea alla quale si accede dal cortile interno, sempre della parrocchia. C'è poi un terzo allestimento nella Pieve di San Pietro in Bossolo, dove si trovano invece i presepi storici.

Una collezione della quale il parroco, don Franco Del Grosso, va particolarmente fiero. Composta in gran parte grazie a donazioni dei fedeli e con alcuni acquisti effettuati dalla parrocchia stessa, si è implementata nel tempo fino a superare la soglia delle 70 rappresentazioni. E ce ne sono davvero per tutti i gusti: dalle più classiche, alle più moderne, ma fedeli alle caratteristiche dei luoghi dai quali provengono. Grande varietà nell'uso dei materiali: dalla ceramica alla carta, dal legno allo stagno.

Alcune sono dipinte e c'è perfino un prezioso bassorilievo. «Uno dei lavori a me più cari – spiega don Franco – è stato realizzato con delle bottiglie di plastica e del polistirolo. Raffigura Gerusalemme e la nascita di Gesù ed è stato fatto più di 25 anni fa dai ragazzi del catechismo».

Fra i più bizzarri e simpatici, c'è quello con i personaggi che si estraggono e diventano dei fischietti. E quest'anno la magia del Natale, nella Chiesa del Borghetto, diventa ancor più tangibile grazie all'esposizione fatta nella grotta, che accoglie le installazioni al suo interno, quasi a volerle proteggere. Molto bella l'illuminazione che parte in contemporanea a un dolce sottofondo di musica natalizia. Addentrandosi nei sotterranei, si viene accolti da uno strepitoso presepe, realizzato da Fabio Corti, che è la copia in scala del sagrato della Chiesa del Borghetto, e da una riproduzione di San Gimignano.

Nelle nicchie e sui muretti lungo la scala, si trovano natività «nostrali» che arrivano dal Trentino, dalla Sicilia, dalla Puglia e dalla Sardegna. Scendendo si arriva alle capannucce del mondo: una, molto fastosa, proveniente dalla Polonia e altre più piccole ma deliziose che giungono dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna, dall'Ungheria, ma anche da altri continenti come l'Africa, L'America latina e le lontane terre del sol levante. «In questo momento particolare, – conclude don Franco – i presepi multietnici costituiscono un segno di apertura al mondo, di cui c'è tanto bisogno». La mostra resterà aperta fino all'Epifania.