Firenze, 4 luglio 2017 - Tu chiamale, se vuoi, analogie. La Firenze nera dei delitti mostruosi, e puntualmente irrisolti (lunga è la serie) forse perché celano verità indicibili, e responsabilità inconfessabili, è stata riproiettata per una sera sugli schermi televisivi. Domenica scorsa alle 21.05 su Raidue sono andati in onda i primi tre episodi della seconda stagione di «Criminal Minds: Beyond Borders». La serie narra le vicende investigative della squadra internazionale profiler dell’Fbi, guidata dal capitano Jack Garett (interpretato da Gary Sinise). La squadra deve aiutare i cittadini americani all’estero in situazioni di pericolo, o uccisi. Si tratta di una serie a episodi, il secondo dei quali – in questa prima assoluta – è significativamente intitolato «Il mostro». L’unità Fbi è chiamata a indagare su due omicidi che rispecchiano il modus operandi, atroce, del più famigerato assassino della storia italiana, ovverosia il Mostro di Firenze: 16 vittime, alcune vittime ‘collaterali’ decenni di indagini su quello che molti esperti hanno definito «il caso più lungo e più controverso della cronaca nera italiana».
IL TEAM di investigatori americani collabora con le autorità italiane e i colleghi italiani, guidati da un commissario, per scoprire se uno dei più famosi serial killer è tornato a colpire. In particolare, due coppie di cittadini americani trovati morti a Firenze. Impressionanti certe analogie. I riferimenti continui a Calenzano, luogo di uno dei primi duplici delitti; le indagini su un ricco medico, il dottor Scarpa, inizialmente condotte da una procuratrice, la dottoressa Tafani, che tanto ricorda Silvia Della Monica, il magistrato inquirente che nel settembre dell’85 ricevette una busta da lettera contenente lembi di seno di Naudine Mauriot, la donna francese massacrata agli Scopeti con il suo più giovane compagno e connazionale. Entrambe vicine alla soluzione, entrambe fuori dalle inchieste, entrambe a rischio della propria incolumità. Nella serie televisiva s’indaga su una serie di omicidi (14...) e gli uomini dell’Fbi riescono a dare scacco a all’assasino quando ricostruiscono un rapporto incestuoso avuto con la sorella.
RAPPORTO dal quale è nato un figlio, un tal Onario Alighieri, di 21 anni al momento culminante della vicenda noir, uscito da poco da un riformatorio dov’era stato recluso poiché a 15 anni aveva ucciso, annegandola, una compagna di classe. Il dottor Scarpa sembra aver sempre alibi inattaccabili. E gli ultimi delitti, pur recando la medesima ‘firma’, sembrano differire in alcuni particolari. Come se la mano non fosse proprio la stessa mano... Qualcuno degli investigatori intuisce che per Scarpa quel figlio nato da un suo rapporto incestuoso con la sorella, potrebbe rappresentare l’«erede», destinato a perpetrare i delitti anche negli anni a venire. Finale positivo e risolutivo, è chiaro: con la magistrato che ha l’onore di portare in carcere il Mostro. Ai fiorentini resta la domanda: dove la fantasia supera la verità. E dove la verità (inconfessata) ha superato la fantasia...