Firenze, 22 luglio 2020 - Unire l’utile... all’utile. Assieme agli esami sierologici nelle piazze della movida verranno effettuati – sempre su base volontaria – anche misurazioni alcoliche anti-ubriacature. L’idea è dell’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi che ha deciso di ’cogliere la palla al balzo’ per offrire ai giovani e alla cittadinanza in generale un doppio servizio.
«Già che siamo in piazza per effettuare test sul Covid 19 perché non approfittarne per verificare se qualche giovane ha alzato un po’ troppo il gomito? Credo che sia utile, per chi lo desidera, sapere se è il caso o meno di mettersi alla guida della macchina" argomenta Saccardi che ha parlato della sua idea al governatore Enrico Rossi il quale si è detto favorevole.
«Chi vorrà – prosegue ancora la responsabile regionale della sanità – potrà fare un test in grado di valutare il livello alcologico nel sangue, si tratta di un’attività di prevenzione che riteniamo importante specialmente in questo periodo con le strade piene di gente la sera". La scintilla è scoccata dopo che il governatore toscano ha scritto una lettera ai ministri Speranza e Lamorgese, sottolineando il fenomeno dell’aumento dei casi di Covid nel mondo e invitando tutti a concentrarsi sull’importanza primaria di identificare immediatamente nuovi cluster e il loro contenimento (i rischi maggiori derivano dalla nascita di nuovi focolai sul territorio).
Da qui la volontà di portare i controlli ’a domicilio’ nelle piazze della movida. "L’idea – ha spiegato Rossi – è quella di lanciare una campagna di screening sierologico e con tamponi molecolari, a campione e su base volontaria, nei luoghi dove la movida ha una maggiore rilevanza". Ancora da definire bene il metodo di controllo dello screening volontario. L’idea della Saccardi – che vorrebbe coinvolgere nell’iniziativa il mondo del volontariato – sarebbe quella di allestire delle specie di postazioni mobili sul modello di quelle spuntate in città durante il periodo del lockdown. «Dobbiamo ancora stabilire se utilizzare i test sierologici o i tamponi – conclude l’assessore – anche se io preferirei i primi perché la risposta arriva nel giro di un quarto d’ora e soprattutto perché sono molto meno invasivi".
Emanuele Baldi © RIPRODUZIONE RISERVATA