Ogni giorno mi portano via circa 500 articoli tra bottiglie di acqua, bibite, biscotti, penne, profumi, biscotti, casalinghi. Circa 100 pezzi a negozio, ogni giorno". A raccontarlo è Santo Tallarita, il titolare di cinque punti vendita della catena 99 cent. "In tanti mi dicono sono pezzi da 99 centesimi. Certo ma in un mese diventano 15mila, in 12 mesi 180mila. In fondo all’anno è un bel danno per un’attività come la mia" aggiunge. Tallarita non ne può davvero più.
Nonostante la videosorveglianza, i furti non diminuiscono. Anzi, dal 2001, quando ha aperto il primo punto vendita in via degli Orti Oricellari, "la situazione è peggiorata". "Quello che mi fa rabbia è che sono sempre le stesse persone, a volte anche se arrestati dalle forze dell’ordine poche ore dopo sono di nuovo fuori a delinquere".
Ogni giorno è uguale a un altro: bande di ragazzini, tossici ma anche uomini e donne all’apparenza distinti, entrano a mani vuote ed escono con zaini e borse carichi di merce di ogni tipo senza nessuna paura. Il negozio più bersagliato è quello di via degli Orti Oricellari, subito dopo piazza Salvemini, via Nazionale e infine seguono a ruota via dei Ginori e via de’ Conti.
"Chiaramente i furti sono molti di più, tanti ci sfuggono. È difficile riuscire a tenere il conto preciso" sottolinea.
Dai filmati si vede di tutto e di più: lo studente che si infila sotto la camicia una scatola di merendine, l’uomo che fa incetta di accendini e lattine, le solite bande di borseggiatrici dai modi distinti pronte a nascondere quello che gli interessa sotto il largo cappello di paglia o sotto il ventaglio.
Per avere una mappa della microcriminalità in città basta appostarsi davanti ai sistemi di video sorveglianza di Mr 99 centesimi che – almeno a Firenze – sembrerebbe avere il (triste) record di furti ricevuti.
"Chi ruba non rischia nulla – conclude – è questo il vero problema. Bisogna arrivare a una certezza della pena".
Rossella Conte