REDAZIONE FIRENZE

Mugello senza medico, è polemica. Scontro acceso tra sindaci e Asl

L’azienda sanitaria: "Nessun cittadino senza dottore". La rabbia di Bottino: "Si arrampicano sugli specchi"

Preoccupazione tra i sindaci del Mugello per la carenza di medici, In alto il primo cittadino di Palazzuolo Marco Bottino

Preoccupazione tra i sindaci del Mugello per la carenza di medici, In alto il primo cittadino di Palazzuolo Marco Bottino

Preoccupazione e rabbia, a Marradi come a Palazzuolo sul Senio, dove, per i due comuni, che contano complessivamente 4.000 abitanti, è ora a disposizione un solo medico di famiglia, essendo il secondo andato in pensione il 31 dicembre. Sentimento che accomunano cittadini e amministratori locali. Quest’ultimi, e in particolare i due sindaci - che da mesi stanno lavorando per trovare una soluzione a un problema non facile visto che tutti i bandi per reperire nuovi medici sono andati deserti -, sono saltati sulla sedia, quando hanno letto una nota rassicurante dell’Azienda USL Toscana Centro che liquida così il problema: "Nessun assistito nell’Alto Mugello è rimasto senza medico", rivendicando di aver accorpato in un unico ambito i medici che operano nel Mugello est - Borgo San Lorenzo, Vicchio, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Dicomano, Londa, San Godenzo -, alzando a tutti il massimale a 1.800 assistiti, in modo da consentire ai marradesi e ai palazzuolesi di scegliere uno di questi medici.

Marco Bottino, sindaco di Palazzuolo è infuriato: "Oltre al danno, la beffa. L’Asl si arrampica sugli specchi, dicendo che nessun cittadino dell’Alto Mugello rimarrà senza medico di base. Giudicate voi se costringere le persone a scegliere un medico distante fra i 30 e i 50 km di strade di montagna e concedergli la grazia di un ambulatorio gestito da un medico di guardia medica una volta a settimana risponde a quello che avete in mente come assistenza medica. Discriminati, questo siamo, e cittadini di serie B".

"La soluzione provvisoria prospettata dall’Asl – rincara Tommaso Triberti di Marradi - si basa sul buon cuore dei medici di famiglia, ma servono invece incentivazioni economiche, come fatto in altri luoghi come la Val Tiberina. Non si può pensare di avere un medico a 35 km con un passo appenninico da attraversare per poter essere visitati. In un territorio montano, con alta percentuale di anziani, si mette in ginocchio il paese". È un problema grave, anche perché rischia di squilibrare tutti gli assetti dell’assistenza di base non solo in questi due comuni, ma nell’intero Mugello. Lo hanno fatto notare gli stessi medici di famiglia: portare il massimale degli assistiti da 1.500 a 1.800 pazienti finisce per diminuire i servizi anche per i cittadini del Mugello – che già sono alle prese con lunghe attese per prenotare anche una visita -. Non solo, dicono i medici dei comuni mugellani, "il cambiamento dei carichi di lavoro potrebbe spingere molti a trasferirsi in altri ambiti territoriali o anticipare il pensionamento, aggravando ulteriormente il problema". E sarà più difficile trovare medici disposti ad operare nella zona.

Il caso è aperto. Già sono intervenute, con critiche e preoccupazioni, le varie forze politiche, dal gruppo di centrodestra di Palazzuolo alle consigliere in Unione dei Comuni Ridolfi di Marradi e Cavini di Palazzuolo, ed anche il capogruppo di Anima Marradi Rudi Frassineti: ed è in preparazione una lettera dei sindaci al presidente regionale Eugenio Giani e all’assessore alla sanità Simone Bezzini, per sottolineare la gravità della situazione e per avanzare concrete proposte di soluzione.

Paolo Guidotti