Firenze, 25 giugno 2022 - Più di 32mila flash alle targhe delle auto di fiorentini e pendolari – 32.683 per i più pignoli – dal piede a quanto pare un po’ troppo ’sprint’ per i gusti degli autovelox cittadini. È il bilancio delle contravvenzioni (con conseguente sottrazione di punti della patente) del primo mese di attività dei tre nuovi "velocar" installati da Palazzo Vecchio in tre snodi chiave della viabilità: viadotto Marco Polo, viale XI Agosto e viale Etruria.
Ed è proprio il raccordo di Varlungo ad accaparrasi il temporaneo primo posto sul podio delle sanzioni con 15.646 multe elevate, seguito dall’apparecchio fotografico dell’Isolotto che ha beccato 10.041 automobilisti. Chiude il velocar di Firenze nord: 6.996.
I dati sono contenuti nella risposta scritta del Reparto statistica e amministrazione trasparente a una richiesta di accesso agli atti del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai che parla di "numeri impressionanti" (le sanzioni fanno riferimento al periodo di tempo che va dal 22 aprile al 22 maggio) di certo generati dalla poca chiarezza sul funzionamento degli apparecchi installati dall’amministrazione".
Piccolo passo indietro: i velocar sono una versione moderna dei tradizionali autovelox. Tradotto: questi apparecchi non colpiscono come i ’classici’ con il laser quando l’auto ci transita davanti ma calcolano la velocità media dei veicoli su un raggio di strada più ampio (una trentina di metri) tramite un radar. Come spiegato nelle scorse settimane da Palazzo Vecchio sono installati su un palo e quindi, nei tre luoghi citati, chi pensa di poter ignorare il limite di velocità e farla franca con la classica inchiodata subito prima dalla macchinetta sanzionatrice dovrà abituarsi ad aprire buste con l’intestazione della municipale.
"Le nuove postazioni di rilevamento delle infrazioni di velocità puntuale – c’è scritto sulla scheda tecnica del Comune – sono equipaggiate con dispositivi approvati dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili e si distinguono per le seguenti peculiari caratteristiche: integrano telecamere di ultima generazione e garantiscono efficacia ed efficienza in ogni condizione operativa".
"Nulla da dire sull’importanza di rispettare i limiti di velocità – premette Cellai insieme al collega di partito Alessandro Draghi – ma è innegabile che su questa faccenda sia stata fatta molta confusione. Faccio un esempio prendendo il ponte di Varlungo: Cosa vuol dire che l’apparecchio monitora la velocità per 30 metri? Se l’obiettivo è la sicurezza allora perché non lo fa per 40, 50 o 100 metri? Non ci pare che subito dopo il velocar ci siano luoghi a rischio come attraversamenti pedonali o scuole visto che siamo su un raccordo... "E poi – concludono – torniamo a ripeterlo: non c’è la minima chiarezza, la gente non capisce come regolarsi: altrimenti non si viaggerebbe a una media di mille multe al giorno. Non dimentichiamo poi che che nei primi tre mesi dell’anno, quando i velocar non esistevano, già dalle multe il Comune aveva incassato 30 milioni di euro".