
Vigili urbani nel centro storico della città
Firenze, 4 ottobre 2020 - Il foglietto rosa sotto il tergicristallo, gli occhi al cielo, gli improperi sottovoce, l’importo della multa letto con cerimoniosa tensione stile carte del poker. Le consuete liturgie delle contravvenzioni beccate con conseguente annesso sfogo di rabbia hanno ripreso a verificarsi con maggior frequenza in ogni strada della città.
Non sarà sfuggita a molti infatti una certa intensificazione dei controlli in strada. "Normale routine" assicurano dal comando della Polizia municipale "con la fine del lockdown e poi delle vacanze estive e con la riapertura delle scuole la mole di traffico e si auto in sosta è tornata ad essere massiccia". E – aggiungiamo noi – a onor del vero di parcheggi fin troppo ’fantasiosi’ e in molti casi pericolosi (vedi auto in sosta che complicano la visione dei veicoli in movimento agli incroci o i mezzi in seconda, se non addirittura in terza, fila fuori dalle scuole) se ne vedono a bizzeffe.
Ma il nuovo incubo degli automobilisti fiorentini è quella che in gergo si chiama ’multa invisibile’. In sostanza si va riprendere la macchina in divieto di sosta o con il ticket scaduto e si tira un sospiro di sollievo perché il foglietto rosa non c’è (peccato che spesso arrivi qualche giorno dopo in posta a casa). E queste ’multe invisibili’ le elevano sempre i vigili ma senza stare a scendere di macchina con carta e penna ma semplicemente circolando con la ’street control’, apparecchio in grado di rilevare violazione e immortalare targhe, montato via via sui mezzi della polizia municipale. In questi giorni stanno giungendo segnalazioni e proteste di alcuni cittadini che contestano la regolarità della contravvenzione.
«Non avevo posteggiato vicino all’incrocio", "Non avevo le ruote sul marciapiede", "L’auto non usciva dalle strisce di sosta" è il coro di molti che si rammaricano di non poter verificare con una fotografia di essere o meno dalla parte del torto. La multa infatti arriva stampata su carta con le semplici segnalazioni del luogo dell’infrazioni e della targa.
C’è così chi chiede direttamente agli sportelli o via mail di poter controllare il parcheggio ma la risposta è che le immagini non sono disponibili. Non ne fa mistero il comandante del Corpo di Polizia municipale Giovanni Tinella che sottolinea come "per la rilevazione di un divieto di sosta non è obbligatorio da parte degli agenti scattare alcuna foto". E se un automobilista non ci sta? "Può benissimo fare ricorso e verranno fatti tutti i controlli del caso" spiega Tinella.