Multiutility, il nodo dei costi: "Vanno coperti non solo con i rifiuti. E sugli impianti serve una scelta"

Il direttore dell’Ato Toscana Centro ascoltato dalle commissioni controllo, ambiente e bilancio "In finanza conta la capacità di debito e Alia ha fatto tanti investimenti negli ultimi tre anni".

Multiutility, il nodo dei costi: "Vanno coperti non solo con i rifiuti. E sugli impianti serve una scelta"

Il direttore dell’Ato Toscana Centro ascoltato dalle commissioni controllo, ambiente e bilancio "In finanza conta la capacità di debito e Alia ha fatto tanti investimenti negli ultimi tre anni".

"Come si dice in finanza, quello che conta non è il debito ma la capacità di debito. Il gestore, nell’ultimo triennio, ha attuato un percorso di investimenti particolarmente intenso". Sono le parole di Dario Baldini, direttore dell’Ato Toscana Centro, autorità che svolge funzioni di programmazione e controllo sulla gestione dei rifiuti urbani, per descrivere il percorso di sviluppo di Alia Multiutility. Baldini è stato ascoltato ieri in Palazzo Vecchio dalle commissioni controllo, ambiente e bilancio. A incalzarlo sulla solidità di Alia Multiutility è stato in particolare il presidente della commissione controllo Paolo Bambagioni (Lista Schmidt). "Per il modo in cui è determinata la tariffa dei rifiuti, si sono create situazioni in cui il livello dei costi riconosciuti andava oltre il limite tariffario", ha dichiarato Baldini, spiegando come gli investimenti siano stati superiori a quanto era possibile recuperare attraverso le bollette. "Quando ci saranno situazioni da evidenziare sul tema della sostenibilità economico-finanziaria sarà compito mio segnalarle più tempestivamente possibile – ha concluso –. Per ora valutiamo e teniamo sotto controllo, con particolare attenzione per lo sforzo di investimento che è stato non indifferente". Non è un mistero, d’altronde, che fra impianti bloccati, incertezze della politica e acquisti di attrezzature, gli ultimi anni siano stati pesanti.

Ma Baldini è entrato anche su altri aspetti del consolidamento della holding: "Il fatto che Alia sia o no all’interno di un gruppo multiutility ci lascia indifferenti – ha aggiunto –. Abbiamo invece chiarito alcuni elementi di natura giuridica che vanno preservati. C’è un affidamento in concessione fatto nel 2017 a un soggetto con certe caratteristiche: qualora ci siano delle modifiche, sarà nostra cura verificare che i requisiti di gara siano mantenuti. In parole povere, gli addetti, i muri, i macchinari e la concessione per i rifiuti bisogna che stiano dentro un soggetto unico. Lo spacchettamento può invece riguardare le funzioni centralizzate come l’It, purché sia corretta la ripartizione dei costi. Per fare un esempio, una parte dello stipendio dell’amministratore delegato e del presidente toccherà a noi, ma non tutto", ovvero gli emolumenti dovranno essere coperti, visto che Alia è una multiutility dei servizi, non solo dal comparto rifiuti ma anche dagli altri. Baldini ha quindi parlato dei buoni risultati della tariffa corrispettiva, di contenziosi (chiuso su Case Passerini) e impianti: "L’Ato normalmente non si occupa del recupero rifiuti. Interveniamo invece sullo smaltimento, che vuol dire termovalorizzatori e discariche. Su questo il piano dovrà dare un’indicazione di chiusura del ciclo, qualunque sia. Io mi faccio parte attiva a presentare in modo più laico possibile tutte le ipotesi. Serve una verifica seria sulle effettive possibilità, perché non possiamo chiedere ad altri prima di aver verificato cosa possiamo fare in casa nostra".

Lisa Ciardi