Muore annegato nel fiume Senio. "Fine assurda, siamo scioccati"

Il giovane era in compagnia di alcuni amici. Disposta l’autopsia sul corpo

Croce Rossa (foto di repertorio)

Croce Rossa (foto di repertorio)

Firenze, 15 luglio 2024 - Si chiamava Salfeddine Fahrani e veniva dalla Tunisia. Era in attesa di risposta per la richiesta di asilo. Sabato, però, Salfeddine si è tuffato nel fiume Senio e non è più riemerso. Il punto in cui è affogato il 28enne ospite del Centro di accoglienza (Cas) gestito dalla Croce Rossa, è così pericoloso che a Palazzuolo sul Senio è conosciuto come "la Pozza degli Annegati", spiega il neosindaco Marco Bottino.

Una tragedia che ha sconvolta la piccola comunità del paesino, che resta in attesa di capire i dettagli di questa morte terribile. Le indagini dei carabinieri sono ancora in corso e si attendono i risultati dell’autopsia per avere maggior informazione sulle cause che hanno poi portato al decesso per annegamento. Un malore? Un colpo alla testa dopo il tuffo? O le cattive condizione di quel tratto del corso d’acqua?

"Potrebbe essere stato un mulinello nell’acqua ha portarlo a fondo – commenta Bottino –, siamo scioccati per quanto accaduto. Venerdì era stato in Comune per fare la carta d’identità, voleva anche lavorare, ma la legge glielo impedisce, almeno di farlo in maniera regolare. Un giovane così avrebbe dovuto essere al lavoro e non in un Cas, considerando anche le molte richieste di personale che arrivano dalle imprese del territorio. In Italia non siamo stati capaci di dargli una risposta sul suo futuro in tempi decenti".

Il giovane era in compagnia di alcuni amici, che insieme aveva deciso di fare un bagno per darsi una rinfrescata, visto la calda giornata. Il gruppetto ha visto Salfeddine tuffarsi per poi non riemergere più: dopo alcuni minuti è scattato l’allarme e sono stati chiamati i soccorsi. Sul posto è intervenuta un’ambulanza. I sanitari hanno provato a rianimare il 28enne, ma non c’è stato nulla da fare. Le autorità hanno già provveduto ad avvisare la famiglia, che adesso dovrà decidere se svolgere in Italia i funerali o optare per il rientro della salma in patria.