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Murales contro le donne: "Chi parla, pagherà". La sindaca: "Abominevole"

La maxi scritta è comparsa nel giorno della manifestazione contro la violenza. La prima cittadina di Figline si infuria: "Cancelleremo questo atto vile".

Una scritta gigantesca con spray blu è apparsa sulla parete esterna di alcuni garage privati in zona stadio a Figline Valdarno. Inizia con uno degli slogan contro la violenza verso il genere femminile: "Le donne non si toccano". Ma poi si conclude in maniera scurrile, volgare e violenta. Subito sotto un’altra scritta: "Chi parla, paga" con il disegno di un fiore dalla faccia minacciosa. Lo sfregio è stato realizzato la sera stessa della giornata contro la violenza di genere, che nel territorio comunale di Figline e Incisa è stata ricca di iniziative molto partecipate da cittadini di tutte le età, soprattutto studenti: dal flash mob di cittadini che hanno formato un cuore umano alla fiaccolata di sensibilizzazione e le lezioni in classe di Artemisia fino all’inaugurazione di una nuova panchina rossa con la scritta ‘Amore non è violenza’ sia in piazza Auzzi che a Leccio. La cittadinanza è particolarmente sensibile al tema: nel 2001 la 33 enne incisana Alessandra Barluzzi fu uccisa dall’ex compagno, ancora prima che in Italia si parlasse di femminicidio e che ci fosse una legge specifica. I giardini di via Vittorio Veneto a Figline portano il nome di Alessandra e nessuno l’ha mai dimenticata. Questa scritta ferisce tutta la comunità, sottolinea il sindaco Giulia Mugnai.

"Le manifestazioni contro la violenza sulle donne di sabato scorso sono state importanti e significative ed è stato emozionante vedere la grande partecipazione di tutta la nostra comunità. Ma proprio quella sera, qualcuno ha deciso di realizzare la scritta abominevole". Il graffito è già stato cancellato dagli operai comunali, in accordo con le forze di polizia, "ma questo non può bastare, perché non è "solo una scritta" come qualcuno starà pensando e non è quindi un fatto da sottovalutare – sottolinea ancora -: è invece la dimostrazione di quanto la violenza di genere sia radicata e diffusa nel nostro tessuto sociale". Le forze dell’ordine stanno cercando, anche attraverso i filmati delle telecamere, di rintracciare l’autore o gli autori della scritta offensiva. Da questo episodio, annuncia la sindaca, nasce un progetto positivo: "Porteremo degli studenti delle scuole medie a realizzare dei murales sulle mura della città, dedicati alla parità di genere. In questo modo, saranno proprio le generazioni più giovani a cancellare questo atto vile e credo sia la risposta migliore a chi l’ha compiuto".

Manuela Plastina