PAOLA FICHERA
Cronaca

Museo della lingua italiana il via nel 2021 Nell’anno di Dante sarà l’omaggio più bello

I cantieri partiranno nel settimo centenario dalla morte del Poeta. Il ministro Franceschini: "Quattro milioni e mezzo di finanziamenti"

di Paola Fichera

A settecento anni dalla morte di Dante Firenze, e non poteva essere diversamente, da il via ai lavori per realizzare il museo della lingua italiana. Il primo nel Paese. "E questo – ha commentato ieri il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini – è il miglior modo per ricordarlo".

Il nuovo museo della lingua italiana sorgerà nel complesso di Santa Maria Novella e avrà "una posizione straordinaria, che nei musei conta anche per i flussi e l’organizzazione". Un luogo comodo, davanti alla stazione "quasi una porta di ingresso: perché se arrivi a Firenze arrivi nella città di Dante, nel luogo della lingua italiana, dell’Accademia della Crusca". Si tratta, ha proseguito Franceschini, di una “bellissima iniziativa che abbiamo cercato di costruire, dal punto di vista temporale, in modo che i lavori del museo partissero nell’anno di Dante"."Siamo entusiasti – ha chiosato il sindaco Dario Nardella – di un progetto che sarà sicuramente il più concreto nell’anno delle celebrazioni dantesche e che per questo abbiamo fortemente voluto iniziare proprio nel 2021".

Se i cantieri partiranno l’anno prossimo (con la previsione di circa 5-600 giorni di cantieri), "il comitato scientifico sta già lavorando da tempo per l’impostazione del museo. Sarà un museo molto proiettato sul futuro. Conserverà la memoria, ma attraverso le nuove tecnologie, sarà accessibile, didattico, adatto ai ragazzi e agli studiosi. Sarà insomma un museo completamente nuovo per sviscerare, raccontare, far conoscere la lunghissima storia della lingua italiana, dal primo documento che contiene frasi scritte per la prima volta consciamente in volgare italiano, ovvero la Carta di Capua del 960, fino alla lingua dei social di questi anni del XXI secolo, passando per Dante, Boccaccio, Petrarca, Ariosto, Galilei, Machiavelli, Leopardi, Manzoni, D’Annunzio, Sciascia. Il tutto con l’occhio rivolto alla modernità e all’interattività di un sapere non statico ma dinamico, come in fondo è la lingua stessa. Lo Stato ha messo le risorse, quattro milioni e mezzo di euro, il Comune l’immobile.

"Una prova di integrazione e collaborazione dei livelli istituzionali" di cui Franceschini va fiero. Ieri il progetto è stato presentato dal ministro insieme al sindaco Dario Nardella e all’assessore alla cultura Tommaso Sacchi.

L’intero complesso di Santa Maria Novella si estenderà, ha spiegato Nardella, "per 25mila metri quadrati" diventando "il polo culturale più grande d’Europa". L’area per il museo (2mila mq) si svilupperà fra le vie Santa Caterina e via della Scala, gli ambienti museali occuperanno il piano terreno e il piano nobile dell’edificio. Al piano terra (600 mq) ci saranno vasti locali da dedicare a esposizioni temporanee e un grande andito di accesso caratterizzato dalla scala elicoidale progettata da Giuseppe Martelli. Al piano superiore altri 1400 mq di sale con decorazioni e soffitti affrescati. Il progetto prevede l’accoglienza dei visitatori al pianoterra, con zone relax e ristoro nel piazzale interno.

La parte espositiva permanente sarà al piano nobile, con un percorso ad anello. "Abbiamo approvato il progetto preliminare del museo – ha sottolineato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – che andrà a incastonarsi nel polo innovativo e sperimentale del complesso di Santa Maria Novella che ha una conformazione polifunzionale fra spazi civici, religiosi, artistici e museali".