Sesto Forentino (Firenze), 19 maggio 2016 - Qualcuno si spinge a sostenere che legga i giornali. Qualche altro pensa che se ne stia semplicemente per i fatti suoi, come tutti i gatti curiosi, ad osservare con finto distacco quello che accade intorno a lui. ‘Lui’ è un gatto, arancione, maschio, corporatura robusta e sguardo fiero. E se ne sta tutto il giorno in edicola.
Da sopra la pila dei quotidiani sistemati sul bancone pronti per essere venduti, guarda e tiene sotto controllo chi entra, chi compra, chi esce dalla ‘sua’ edicola, l’edicola di Camporella in viale Primo Maggio a Sesto Fiorentino. Il gatto in questione si chiama Nando, e in breve è diventato la mascotte di tutto il quartiere, cercato e coccolato da bambini e signore di ogni età. Lo si trova nell'edicola ogni giorno, dalla mattina alla sera, e i bambini ormai vogliono andare proprio in quell'edicola a comprare le figurine o l’albo dei fumetti, così da salutare il gatto rosso che li aspetta seduto sui giornali.
Chi va a comprare il giornale difficilmente si trattiene da fare una carezza o un complimento all’animale. «Nando è con noi da tre anni – racconta Daniele Muglia – lo abbiamo trovato fuori dal negozio tre anni fa, lui è entrato e ci si è stabilito. Indubbiamente ha deciso che questa doveva diventare la sua casa e così è stato. Ora tanti bambini e anche adulti si fermano a salutarlo, a fargli una coccola. Lui è fuori ad aspettarmi la mattina alle cinque e mezzo quando arrivano i giornali, entra e vuole mangiare. Poi si sistema sui quotidiani, e resta tutto il giorno nel negozio sui giornali o nella cestina che gli abbiamo attrezzato. Poi esce la sera, quando chiudiamo: all'esterno gli abbiamo sistemato un piccolo ricovero. Io avevo anche un gatto a casa, ma sei mesi fa è morto dopo essere stato investito da un’auto, e ora mi occupo di Nando a tempo pieno».
La storia di Nando ricorda quella di Dewey, un gattino bibliotecario, anche lui di colore arancione, protagonista di un romanzo di successo (tratto da una storia vera) in America e non solo, nato e cresciuto in una cassetta per il deposito dei libri di una grande biblioteca, adottato dai bibliotecari e dai frequentatori della biblioteca, di cui poi diviene il simbolo e la mascotte. Nando per il momento non pensa al successo editoriale, ma si accontenta dell’affetto dei tanti amici che gli fanno visita nella ‘sua’ edicola.