Firenze, 18 marzo 2023 – Supereroe per un giorno. Giubbino di pelle alla Fonzie, il sindaco Dario Nardella si ritrova per caso nel mezzo all’ultimo blitz di quelli di Ultima Generazione, gli ambientalisti armati di estintori gonfi di vernice che già hanno insultato coi colori Roma e Milano. E che a Firenze avevano imbrattato già la sede del consiglio Regionale. Ma che ambientalismo è se poi ci vogliono come a Firenze 5mila litri d’acqua per ripulire?
Stavolta è toccato alla facciata di Palazzo Vecchio. Un 32enne al grido di "oggi abbiamo deciso di sanzionare il palazzo che è simbolo del potere", è stato placcato per primo dal sindaco. Fermato al ritmo di una frase che va in loop, "ma che c... fai?". Altro che sanzioni. Adesso quelle le rischia lui, insieme a una ragazza di 23, entrambi denunciati per il reato di imbrattamento a edifici di rilevanza culturali o paesaggistici (pena prevista l’arresto da 6 mesi a 3 anni), per manifestazione non autorizzata (pena prevista l’arresto fino a 6 mesi e l’ammenda da 103 a 413 euro), per il mancato rispetto del precedente foglio di via emesso dal questore per tre anni (pena prevista l’arresto da 1 a 6 mesi). Foglio di via perché non è la loro prima volta.
Forse lo è per Nardella da Braveheart . Che si lancia alla rincorsa mentre per caso stava girando un video in piazza: era lì con i restauratori per fare un sopralluogo ai cantieri delle statue. Ne uscirà inzaccherato, bagnato e con l’affanno, dopo aver dato di bruschino e idropulitrice sul trabattello. Si è inginocchiato anche davanti al palazzo come in preghiera. "Sono barbari", dice. Dopo lo cercano ovunque. Tra ironie, esagerazioni, e inviti a fare il sindaco ovunque, Nardella passa la giornata rimbalzando tra teleschermi e monitor. Il video diventa virale, viene trasformato in mille versioni.
Mentre il web e i social s’intasano di meme con il sindaco lottatore al calcio storico, protagonista di Apocalipse Now, in agguato a Blanco sul palco dell’Ariton e chi più ne ha più ne metta. Eppure c’è chi pensa che la sceneggiatura sia stata orcheistrata ad arte. Retroscenisti sempre in azione. "La cosa ha fatto discutere. Perché c’erano fotoreporter allertati del gesto annunciato sui social dal movimento Ultima Generazione", racconta il sindaco. In effetti è andata così. Sembrava una messinscena, ma non lo era.
Per quanto impegno possa aver messo in questi nove anni da sindaco, la visibilità raccolta in un giorno da eroe rende Nardella popolare anche tra i giovanissimi. Il sindaco parla della bellezza di Firenze mentre dietro di lui il simbolo della città, la casa dei fiorentini si tinge di un arancione sintetico. L’imbrattore, replica a mo’ di prigioniero politico, rivendicando pure i veleni del caso keu sotterrati sotto la strada regionale, nell’empolese da cui uno dei due militanti è originario.
Dopo il mea culpa dell’assessora Monia Monni che aveva recitato nei confronti degli imbrattatori, ripetendo "porto la colpa di non essere riuscita a far capire che la loro urgenza è la mia, ho bisogno di voi, dei vostri pensieri e delle vostre idee", il sindaco Nardella non la segue. Non porge l’altra guancia. Il suo assessore all’ambiente, Andrea Giorgio, lo invita a incontrare gli attivisti. Lui si prende del tempo. "Lo valuterò nei prossimi giorni", dice. Ma si candiderà a fare superman? "Per quello no, è più diffcile fare il sindaco".