
Il sindaco Dario Nardella
Firenze, 22 ottobre 2015 - Caro Franco, Firenze oggi, più che mai, in un mondo devastato da egoismi, materialismi e violenza, ha di fronte a sé l’opportunità e la missione di portare il valore universale della cultura nel mondo. È l’obiettivo che mi sono posto invitando il prossimo novembre a Palazzo Vecchio, come La Pira fece sessant’anni fa, i sindaci di tutto il mondo chiamati a condividere l’ambizione di fare della cultura un ponte tra le Nazioni, uno strumento per illuminare le identità dei popoli e risvegliare la coscienza dei cittadini. Un obiettivo, che tuttavia va coltivato con caparbietà e amore anche nella vita quotidiana di chi amministra e di chi è amministrato. Per questo sposo il tuo richiamo accalorato a tutti i fiorentini affinché ciascuno di essi si senta parte di questa sfida, attore e non spettatore di un nuovo Umanesimo che attende di esplodere nella città. Con l’impegno di tutti potremo respingere l’impoverimento culturale che porta al degrado, non solo materiale ed esteriore, ma soprattutto interiore. Mi riferisco al degrado delle persone, scaturito dall’ignoranza e dall’indifferenza. Penso che un sindaco di una città come Firenze abbia il dovere di combattere senza esitare la violenza quotidiana che attraversa la città manifestandosi nella speculazione, nella ideologia della rendita, nella trasformazione commerciale, nell’inciviltà.
E CHE questo dovere passi anche attraverso la realizzazione di progetti culturali ambiziosi che tocchino profondamente la storia e la vocazione contemporanea della città. Tra di essi vi è San Firenze, un luogo noto fino a ieri per il Tribunale che ospitava, e pronto per vivere una nuova vita; la vita pulsante di un centro - unico in Italia - dedicato alle arti dello spettacolo e pensato anzitutto per i giovani, capace di irradiare sull’Italia la forza della storia e dell’identità di una città, la nostra, che ha dato vita ai più fecondi filoni culturali, dal teatro al cinema, dalla danza all’opera, di cui tu sei oggettivamente uno dei più grandi testimoni contemporanei al mondo. Un progetto che colma un vuoto lasciato a Firenze dalla immeritata disattenzione verso le discipline del teatro e punta sulla formazione delle persone. Negli ultimi mesi, come sai, abbiamo dato una forte accelerazione a questo affascinante e ambizioso progetto, che anzitutto ospiterà la tua Fondazione e le relative attività, arricchendosi con ulteriori Istituzioni e progetti in armonia con essa. Continueremo su questa strada con l’impegno del Comune, chiedendo la massima collaborazione a tutti gli Enti coinvolti nelle procedure perché si possa al più presto vedere, insieme a te, la realizzazione di quel sogno, che non è solo il tuo, caro Franco, ma di tutta la città.
* Sindaco di Firenze