
Il sindaco Nardella (New Press Photo)
Firenze, 27 aprile 2020 - "Mi sarei aspettato più chiarezza e convinzione da parte del Governo. Ma come sindaco farò tutto quello che serve per attuare la fase due. Stiamo già lavorando sulla fruibilità degli spazi verdi". Questo il senso dell'intervento del sindaco di Firenze Dario Nardella riguardo alla fase due dell'emergenza contagio da coronavirus. Il sindaco ha affidato a un lungo post su Facebook le sue riflessioni.
"In vista del 4 maggio - scrive il sindaco - siamo tutti in prima linea per fare del nostro meglio, per tornare alla normalità, ovviamente nel rispetto di tutte le regole. Capisco che sia un momento difficile per il Governo, ma ieri mi sarei aspettato attenzione e chiarezza sul futuro della scuola, sul sistema di tamponi e test sierologici, sulla nuova app Immuni, sulla situazione di ristoranti e bar che dovranno rimanere chiusi per un altro mese, sulle imprese e cooperative in difficoltà che ancora non sanno se riusciranno a riaprire, su migliaia di fedeli di ogni religione che non sanno quando potranno assistere alle funzioni, sul mondo della cultura e dello spettacolo che ancora non ha una prospettiva certa, anche se lontana".
Il sindaco sottolinea anche il tema economico, con un riferimento particolare alla cassa integrazione.
"A Firenze, da sindaco, dove potrò intervenire, interverrò con convinzione - scrive Nardella -. Intanto siamo già a lavoro per riaprire alcuni spazi verdi controllati e per consentire ai bambini alcune attività. Poi il commercio, anima della nostra città, a cui la cassa integrazione non è ancora arrivata e che ha mille difficoltà nell’ottenere soldi dalle banche. Ho ricostruito, non senza fatica, i passaggi per ottenere un prestito per imprenditori e lavoratori in piena emergenza Covid19. Ditemi voi se è una cosa normale in un periodo di emergenza come questo. Per me no".
«In una situazione di emergenza come questa - dice - non si possono lasciare milioni di persone senza soldi e migliaia di aziende in balia di una burocrazia inestricabile e lenta, nonostante l'impegno delle aziende e dei sindacati. Le Regioni diano massima priorità alla trasmissione delle pratiche residue di cassa integrazione guadagni in deroga, il Governo fissi nel prossimi decreto legge una sola cassa di integrazione in regime di fase 2, in accordo con imprese e sindacati. E si proroghi la Cig per almeno tre mesi per evitare il collasso di migliaia di aziende e il rischio di licenziamenti a valanga».