EMANUELE BALDI
Cronaca

Scintille Nardella-Schmidt: dall’altoparlante al drappo sul David. C’eravamo sempre (poco) amati, e ora la lite sulla vigilanza armata

Il direttore multato per l’uso dei megafoni anti-bagarini, il sindaco attaccato per lo spot sul Ponte Vecchio. Provocazioni, liti a distanza e frecciatine. Un rapporto da sempre complesso che ora diventa scontro

Lupi in arrivo a Firenze

All’indomani dei vandalismi al Corridoio vasariano riesplode la polemica tra il sindaco Nardella e il direttore degli Uffizi Schmidt. Tema: la vigilanza armata dei monumenti invocata dal secondo. «Ritengo che mettere le guardie armate private davanti ai musei sia una misura non adeguata. Ci sono alternative più efficaci e non contraddittorie come quello di mettere le armi davanti a luoghi della cultura» dice il sindaco. La replica: «Le esternazioni del sindaco sorprendono per l’evidente disinformazione. Vigilanza armata non significa pistoleri: si tratta di guardie giurate, professionisti. Lo stesso Palazzo Vecchio, talvolta, ne chiede il supporto per piazza Signoria». Ancora Nardella al veleno: «Capisco che è cambiato il governo, ma dispiace che Schmidt voglia fare una polemica stizzita». Le Gallerie replicano che «la polemica di oggi non é certo partita dal museo».

Firenze, 26 agosto 2023 – «Buongiorno, sono il direttore Eike Schmidt, ecco qual è il prezzo del biglietto, dove potete acquistarlo e come fare a prenotare la visita accorciando i tempi...». Maggio 2016, la voce del direttore degli Uffizi risuona metallica e austera dagli altoparlanti del museo diamante della città per mettere in guardia i turisti dai blitz degli scaltri bagarini sempre pronti a piazzare ticket d’ingresso a prezzi gonfiati a elio. ’C’è un problema? Allora si risolve’.

Così deve aver pensato al tempo Schmidt. Una soluzione spiccia, di stampo teutonico che però finì per irritare tempo zero i dirimpettati di Palazzo Vecchio con il sindaco Dario Nardella in testa. «Spegni quei megafoni» la replica in soldoni. La trovata del direttore finì con una contravvenzione da 422 euro (295 se pagata entro cinque giorni) sventolatagli sotto il naso dalla polizia municipale per ’violazione dell’articolo 23 del codice della strada, per pubblicità fonica a mezzo altoparlanti posizionati sotto il loggiato degli Uffizi senza autorizzazione’. «Pago di tasca mia» disse il direttore ma i nervi iniziarono subito, inevitabilmente a tendersi.

A febbraio del 2018 nuove scintille. Stavolta innesca la polemica Schmidt sottolineando come dove doveva sorgere da tempo la Loggia di Isozaki è rimasto «un buco nero con una grande gru sopra», un problema che «va assolutamente risolto». Nardella al tempo optò per il catenaccio all’italiana. Stop e pallone rinviato oltre il centrocampo («Del progetto, promosso dallo Stato, da anni se ne stanno occupando tutti i ministeri: noi come Comune non possiamo che svolgere un ruolo eventualmente di supporto. Non possiamo essere noi a fare il primo passo»).

Altro giro altra corsa con botta e risposta – finito stavolta a tarallucci e vino – all’inizio del 2022 quando sul Ponte Vecchio illuminato a festa comparve il logo di una carta di credito. Eike tasalì: «Sono inorridito». E aggiunse: «La pubblicità proiettata su Ponte Vecchio tra l’altro comprendeva anche una parte del Corridoio Vasariano. Non ci è mai stata chiesta alcuna autorizzazione, come invece è prescritto dalla legge. Non avremmo mai approvato un tale vilipendio del nostro patrimonio».

Il sindaco, in imbarazzo, ammise: «Non sono immagini appropriate. Vieterò la presenza degli sponsor sulle proiezioni sui monumenti». Avanti così, ’amici mai’ avrebbe detto Venditti, ma insomma per ora neanche nemici giurati. Incompatibili, ecco. Il sindaco Nardella, incline alla mediazione per indole ma non refrattario a stizzirsi se stuzzicato.

Il direttore Schmidt, pop e quasi ’latino’ nelle scelte e nelle arrabbiature e al contempo di perfetta matrice tedesca nella perentorietà delle posizioni. Arrivano i colpi forti. Scoppia la guerra in Ucraina, Nardella copre il David con un drappo nero in segno di lutto e il vicino di casa si arrabbia «Un errore – tuona – Coprire le statue equivale a una censura, si oppone ai fondamenti della società libera».

Ribatte il sindaco: «Con migliaia di morti in Ucraina e un dolore immenso c’è chi trova il tempo di fare polemiche». Colpo su colpo. A Natale gli Uffizi restano chiusi e Nardella esplode: «Figuraccia internazionale». Schmidt serve fredda la vendetta pochi giorni: «Il Comune potrebbe versare parte degli introiti della tassa di soggiorno ai beni culturali per permettere ai cittadini fiorentini l’ingresso gratuito agli Uffizi».

(Ri)apriti cielo: «L’imposta serve a rendere la città più accogliente per i turisti e per garantire la sicurezza di 14 milioni. Potrei chiedere una tassa al contrario, una percentuale del biglietto degli Uffizi». Macché, non si piacciono proprio.