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"Natale a Firenze: Dario Nardella sfoggia le sue vittorie"

FIRENZE "E’ Natale e siamo tutti più buoni, quindi nessuna polemica", nemmeno con il vicino (ex) Eike Schmidt. Nella sala Clemente...

"E’ Natale e siamo tutti più buoni, quindi nessuna polemica", nemmeno con il vicino (ex) Eike Schmidt. Nella sala Clemente VII di Palazo Vecchio, uno schieramento di giornalisti che non s’era mai visto. Se ne contano decine, e d’altronde non poteva essere diversamente visto che si trattava degli ultimi auguri alla città di Dario Nardella, ormai a fine mandato. E tra ciò che l’amministrazione ha fatto negli ultimi 10 anni e le cose in ponte e da portare a termine, il primo cittadino ha sfoggiato le sue vittorie. "Le mie origini partenopee potrebbero far pensare a una sceneggiata, ma non è così", la battuta che dà inizio al lungo soliloquio. Per poi aggiungere: "Non vi libererete facilmente di me, perché sarò sempre qui, in giro". Il sindaco si è presentato in Comune in abito blu, cravatta rossa che richiama il periodo di festa, camicia bianca con colletto alla francese e con un inaspettato ciuffo folto e sbarazzino. E dopo aver dispensato battute e strette di mano, eccolo partire con ricordi, aneddoti e il bilancio dei due lustri di governo della città.

Senza però risparmiare stilettate al centrodestra sia in fatto si sicurezza ("L’immigrazione irregolare ha aumentato l’insicurezza e il governo non ci ha dato alcuna risposta sugli agenti che avevamo chiesto) che sui soldi tolti a importanti progetti ("Il governo vuole togliere ossigeno ai Comuni amministrati dal centrosinistra, ma questo gli costerà caro"). Poi Nardella ha parlato di vari temi: dal restyling del Franchi – "Sullo stadio cominceremo i lavori all’inizio dell’anno cosa che nessuno immaginava raggiungibile fino a poco tempo fa e che ci permette di essere anche qui all’avanguardia rispetto ad altre città (e giù un elenco infinito)" –, ai primati raccolti da Firenze, dall’ampliamento del Vespucci alle tramvie fino al suo rapporto con Sergio Mattarella e ai suoi cavalli di battaglia, la legge anti Airbnb e le riqualificazioni. Ma il 2024 sarà un anno particolarmente importante anche perché legato a un grande avvenimento sportivo, il Tour de France: "Tutto è iniziato con uno scambio di messaggi, durante il Covid quando la città era deserta, con il presidente Christian Prudhomme. E oggi è realtà. In città ci aspettiamo almeno un milione di persone", ha detto con soddisfazione. Il sindaco ha poi parlato del nuovo teatro dell’Opera ma anche delle "55 piazze che abbiamo migliorato, così come i servizi multisettore tanto, che oggi Firenze è la prima città italiana per spesa pro-capite per la cultura, per l’innovazione tecnologica e digitale". Ovviamente, il sindaco ha riconosciuto che che "c’è molto lavoro da fare, questo riguarderà chi verrà dopo di me".

A.P.