
La polizia davanti al Decathlon di Ferrara dove è stato fermato
Firenze, 16 aprile 2025 – Per N’Diaye il giudice del tribunale di Firenze aveva scelto i domiciliari. L’arresto è avvenuto la notte di venerdì 4 aprile, ma il braccialetto elettronico non è mai arrivato, perché in ritardo nella ’consegna’. Senza il dispositivo, l’uomo era libero di uscire dalla sua abitazione e così ha fatto domenica scorsa. Nessun allarme o segnalazione è infatti stata notificata agli uffici della polizia quando ha deciso di imbarcarsi con Perissi verso un viaggio per l’Austria, lasciando Firenze e successivamente la Toscana.
Il 41enne di origini senegalesi, nato a Genova e residente a Campi Bisenzio da tempo, era finito ai domiciliari dopo aver seminato il panico all’esterno dello Strizzi Garden, locale di Novoli molto frequentato soprattutto nel fine settimana. Lì, una decina di giorni fa, la sera di venerdì 4 aprile, è entrato con foga nel locale, afferrando per il collo e trascinando fuori con sé un giovane, suo conoscente, e facendolo salire nella sua auto con forza. N’Diaye, a quanto pare, era già noto alle forze dell’ordine e conosciuto nell’ambiente della movida, perché il buttafuori del locale si è allarmato alla sua vista, a maggior ragione di fronte a quella scena. Insospettito, si è avvicinato per capire cosa stesse accadendo tra i due, ma N’Diaye, di tutta risposta, gli ha puntato una pistola (che si sarebbe poi rivelata una scacciacani) alla testa, per poi salire a bordo dell’auto e scappare verso viale Redi. Tutto sotto lo sguardo dei clienti radunati all’esterno. “Un episodio fuori dall’ordinario - commenta il titolare della società che si occupa della sicurezza del locale -. Era un’avvisaglia”.
È stato lo stesso vigilante ad allertare le forze dell’ordine e a segnalare la targa. A quel punto le volanti della polizia si sono messe sulle tracce del veicolo, rintracciandolo poco dopo nelle vicinanze del parco delle Cascine. N’Diaye a quel punto era da solo. Alla vista degli agenti, stando alla ricostruzione, ha opposto resistenza, tentando più volte di scappare a piedi per il parco, forte anche della sua prestanza fisica da campione di arti marziali. I poliziotti, infatti, sono riusciti ad avere la meglio e a bloccarlo, non senza conseguenze fisiche, seppur lievi.
In auto, oltre alla pistola, quella sera sono saltate fuori più di 18 dosi di cocaina, nascoste dentro una torcia. Del giovane, 24enne di origini brasiliane, trascinato con forza dal locale poco prima, nessuna traccia. Stando alla ricostruzione della polizia, i due si conoscevano e avevano trascorso la serata insieme fino a quel momento. Poi la discussione, il viaggio in auto e infine la richiesta di soldi, 200 euro in contanti, prima di poter scendere dall’auto.
Un episodio che a Mor N’Diaye, noto a tutti come Jamie Mike Stewart, era valso l’arresto con l’accusa di sequestro di persona, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, alle quali si sarebbero poi aggiunte anche quelle di estorsione e minacce aggravate. Per N’Diaye erano quindi scattati gli arresti domiciliari. Non poteva uscire di casa. Eppure l’altra sera si è sentito libero di farlo, complice anche il fatto che fosse senza braccialetto elettronico. La consegna del dispositivo non è mai avvenuta, perché in ritardo sui tempi.
Teresa Scarcella
Pietro Mecarozzi