STEFANO BROGIONI
Cronaca

Nel caveau dei farmaci solidali. Tonnellate di pillole per i poveri

Viaggio tra i volontari del Centro Missionario Medicinali Odv, l’attività vicina alla Diocesi nata per aiutare popoli in difficoltà. "Con una sede più grande si potrebbe fare molto di più".

Volontarie nel magazzino del Centro Missionario Medicinali Odv

Volontarie nel magazzino del Centro Missionario Medicinali Odv

di Lisa CiardiFIRENZETonnellate di farmaci che, ogni anno, partono da Firenze per i luoghi più remoti del mondo. Oppure restano in città, per aiutare chi ha bisogno a due passi da noi. È l’attività salvavita del Centro Missionario Medicinali Odv, un’eccellenza nazionale costituita solo da volontari, fra semplici cittadini e addetti ai lavori (soprattutto farmacisti e medici). Nata nel 1977 in seno alla Diocesi, questa realtà ha oggi la sua sede a pochi metri dal Duomo, in spazi angusti dove i volontari si muovono ogni giorno fra scaffali stracolmi di scatole e blister. "L’attività che svolgiamo è continua – spiega Massimo Ghiribelli, presidente del Centro – ma le richieste aumentano e potremmo incrementare molto l’impegno se avessimo una sede più grande e più adatta a livello logistico. C’è un impegno del Comune in questo senso e speriamo che non tardi a concretizzarsi".

Nel frattempo, si va avanti senza sosta, tenendo conto degli scenari internazionali, fra guerre, carestie, confini bloccati e riaperti. "Attualmente le strutture aiutate con regolarità, solo nel Sud del mondo, sono oltre 170 – spiega ancora Ghiribelli -. La maggior parte in Africa (90 in Congo) ma anche in Asia e America Latina. Nel 2024 abbiamo raccolto circa 100 tonnellate di medicinali e, dopo un attento controllo e smistamento, ne abbiamo inviate oltre 30". Ma come funziona il Centro? I medicinali vengono lasciati dai cittadini in appositi box (diversi da quelli per i farmaci scaduti): al momento sono un centinaio, soprattutto a Firenze, Prato e Siena, ma anche a Genova e Perugia.

Il Banco Farmaceutico, la Fondazione Francesca Rava, l’8x100 della Chiesa fiorentina, il Progetto Agata Smeralda Odv, l’azienda Biodue e tanti privati sostengono il progetto, con contributi economici o materiale. Portati a Firenze, i medicinali vengono selezionati (e in parte scartati), per poi essere stoccati in scaffali. Infine, altri volontari (una settantina in tutto) riempiono le scatole in base alle richieste e si procede alla spedizione. "Quello che non arriva con raccolte e donazioni lo compriamo – spiega Ghiribelli – come accade per alcuni antibiotici, antinfiammatori, farmaci dermatologici, medicinali per malaria o tifo. Spendiamo circa 30mila euro l’anno, ai quali si aggiungono 50mila euro di corrieri".