Una data cruciale per la storia dell’umanità. "Meditate che questo è stato", scrisse Primo Levi nel suo libro più famoso e sconvolgente – “Se questo è un uomo“, edito da Da Silva ed Enaudi – per raccontare lo sterminio degli ebrei, dei rom, degli omosessuali, degli handicappati, dei dissidenti politici, messo in atto strategicamente e diabolicamente dai nazisti. Per il Giorno della Memoria, numerose le iniziative organizzate a Firenze per riaffermare l’importanza del ricordo. Ad iniziare dalla cerimonia che si è tenuta in Palazzo Vecchio con la sindaca Sara Funaro, l’assessora Benedetta Albanese e oltre 250 studenti della città.
"La presenza dei ragazzi a questa iniziativa è fondamentale, perché questo momento non sia un esercizio rituale e retorico. Oggi più che mai necessaria per una società più equa e più giusta. Bisogna ricordare una delle pagine più buie e atroci della nostra storia, quella che ha vista persone deportate e uccise solo perché ‘diverse’, ma ‘diversi’ da chi, da cosa?", ha detto la prima cittadina. Successivamente al binario 16 della stazione Santa Maria Novella Funaro ha preso parte alla cerimonia commemorativa in memoria di tutte le deportazioni. Uno accanto all’altro c’erano il rabbino capo di Firenze Gadi Piperno, la prefetta Francesca Ferrandino, l’Aned e l’Anpi. Mentre la rettrice dell’Università, Alessandra Petrucci, ha ricordato gli studenti fiorentini allontanati da aule e cattedre per le leggi razziali del 1938, con un minuto di silenzio e con la deposizione di una corona di alloro alla lapide nel Rettorato.
Sempre in mattinata, la sala Buonumore del Conservatorio ‘Luigi Cherubini’ ha ospitato la cerimonia in cui la prefetta Ferrandino ha consegnato 14 medaglie d’onore concesse dal Capo dello Stato a quei fiorentini, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti. Nella giornata di ieri, inoltre, sono state numerose le esternazioni della politica cittadina sul “27 Gennaio“.
"La Shoah è la più grande macchia sulla storia dell’umanità. Una ferita permanente all’umanità nella sua interezza", affermano i consiglieri di centrodestra in Città metropolitana. "Fondamentale trasmettere la memoria ai giovani", gli fanno eco il senatore di Fdi Paolo Marcheschi e la capogruppo meloniana in Comune, Angela Sirello. Per Lorenzo Masi del M5S, "Ricordare non è soltanto un dovere morale ma un imperativo". Infine per la Lega Firenze, "siamo chiamati a costruire una società inclusiva, dove la diversità e il dialogo siano le fondamenta".