Il labirinto è una comprensiva metafora della vita umana quella che meglio esprime le dinamiche del mondo nel quale viviamo. Ogni vita è un labirinto. Friedrich Nietzsche, filosofo tedesco, affermava che "se avessimo il coraggio di plasmare una architettura ad immagine della nostra anima il nostro modello dovrebbe essere un labirinto". Come è già stato scritto “il labirinto è un luogo dove si rincorrono il mostruoso e il razionale, la tenebra e la luce…. vi compaiono tutte le forme del desiderio…. La gloria della impresa eroica si mescola alla malinconia dell’abbandono. Vi sono vie senza sbocchi e altre che si uniscono in sentieri paralleli“.
L’immagine del labirinto oltre a evocare lo smarrimento che può segnare l’animo umano, rimanda alle molteplici possibilità di fronte alle quali può trovarsi ognuno di noi nelle situazioni labirintiche della vita. Chi se ne accorge prima, chi dopo. Fortunati quelli che non se ne accorgono mai.
Anche una vita tranquilla, senza scossoni può essere un labirinto. Le tappe, intendo, che dovrebbero condurci alla mèta. Ci si prefigge un obiettivo ma anche se lo si raggiunge, ci sono sempre mille inconvenienti che lo rendono infine meno piacevole di come ce lo eravamo prospettato. E perfino chi arriva ad una meta oltre le sue aspettative, talvolta ci arriva perché ha saputo, dovuto, voluto rinunciare a qualcosa.
E se allora la mèta non fosse altro che il punto di partenza? Hai ritrovato la tua anima, la prendi e la porti fuori. C’è sempre un imbocco al labirinto e sempre resta aperto il varco per uscirvi. Importante trovare almeno una Arianna che sia guida veramente esperta verso l’uscita.
Comunque vada, qualcosa trovi e comprendi chi sei e chi d’ora in poi sarai. Ti sentirai rinato. Non sai cosa ti aspetta. Perchè tutto nel frattempo può essere cambiato e tu non sarai più quello di prima : vedrai ogni cosa con altri occhi. Ma anche gli altri ti vedranno diverso: esattamente quello che sarai diventato.