GABRIELE MANFRIN
Cronaca

Bus, nel nuovo hub Guidoni giornata movimentata. I pendolari: "Non si capisce nulla"

A dare una mano ai viaggiatori disorientati ci hanno pensato gli addetti di At. La denuncia: "Come è possibile che non ci sia neanche un distributore di acqua?".

Pendolari nel nuovo hub

Firenze, 2 settembre 2023 – Giornata movimentata per i pendolari della città. Oltre allo sciopero dei treni, ieri sono entrate in vigore le nuove regole per il trasporto pubblico locale. I bus extraurbani, infatti, non potranno più entrare a Firenze ma dovranno fermarsi negli Hub prestabiliti alle porte del capoluogo.

Da qui, si potranno utilizzare dei mezzi pubblici di linea cittadini come la tramvia o i bus urbani per raggiungere il centro. Ma tra comunicazioni poco chiare, stupore e senso di smarrimento le nuove modifiche hanno creato non pochi disagi.

All’Hub di viale Guidoni alle 17 iniziano ad arrivare i primi pendolari. L’agitazione è palpabile: la richiesta di informazioni agli operatori, le corse per non perdere la coincidenza, ma anche le file per capire gli orari e la spasmodica ricerca della biglietteria.

La situazione è frenetica. C’è chi vive a Prato e deve tornare a casa, chi arriva dal lucchese per entrare a lavoro, ma anche chi deve andare a trovare la propria famiglia nel pistoiese. Come Niccoló Bonfiglio, che lavora a Firenze nel settore del commercio, ma sta andando dai suoi genitori a Montecatini: "Prima da Porta Romana montavo sull’autobus che mi portava direttamente a destinazione – dice mentre lotta con l’applicazione sul cellulare utile a controllare gli arrivi – stamani alla fermata ho visto il cartello che avvertiva delle modifiche. La comunicazione non è stata delle migliori. In più anche il tempo per raggiungere Montecatini è praticamente raddoppiato. Non mi sembra una scelta giusta. Sto provando ad usare l’app per capire gli orari, visto che non sono chiari, ma anche quest’ultima non funziona molto bene", conclude il

ragazzo.Sono diversi quelli che reputano il fattore tempo di fondamentale importanza. Come Nadia Montagnaro. Residente a Prato, ma con un impiego a Firenze, spiega come le variazioni stiano sballando i suoi orari: "Questo metodo non ha senso – dice amareggiata – Dalla mia città devo raggiungere la Leopolda. Prima ci mettevo soltanto una quarantina di minuti, stamani quasi 2 ore. C’è confusione. Hanno anche aumentato il prezzo degli abbonamenti. Non mi sembra una scelta in favore dei pendolari", denuncia la ragazza ricordando che tra due settimane inizieranno le scuole e si creeranno le condizioni perfette per i disagi.

Ma c’è anche qualcuno che si deve svegliare prestissimo per arrivare al lavoro, e a causa delle nuove regole la sveglia la dovrà anticipare. Jessica, 26anni, dipendente in un bar alle Piagge, è una di queste.

"Prima da Prato arrivavo direttamente in via Baracca e da lì prendevo il bus – spiega – Ora invece, la stessa identica fermata la devo raggiungere da qui. Molto più lontano. Prima mi alzavo alle 5 di mattina per aprire il bar. Purtroppo da domani la sveglia suonerà alle 4.30".

Secondo gli operatori di AT, in supporto all’hub Guidoni, "sarebbe potuta andare peggio". E quindi il bilancio di questo primo giorno è a loro avviso "positivo". Qualche disagio, però, è stato causato anche dall’organizzazione. Specialmente per quanto riguarda i servizi presenti al nuovo punto: "Non sono contro la decisione di non consentire l’accesso agli autobus extraurbani – spiega Cristina Lenzi, che dal suo ufficio in Santa Maria Novella stava tornando a Montecatini dopo il lavoro – Però credo che se si fa una modifica di questo tipo, si deve anche essere in grado di garantire ai passeggeri delle condizioni agevoli dove attendere i bus. Qui non c’è mezzo servizio. La biglietteria non è efficiente e per i mezzi urbani tocca arrivare fino alla tramvia per il ticket. Come detto, la scelta mi sembra giusta. Io ho vissuto diversi anni a Sidney e a Londra, e guardando Firenze ritengo che ci siano troppi mezzi. Rispetto alle grandi città girano tante macchine e troppi autobus – continua – Però se crei un hub alle porte della città devi garantire dei posti a sedere a sufficienza, ma anche un bar o una macchinetta dove poter almeno prendere un caffè o una bottiglietta d’acqua", conclude.