STEFANO BROGIONI
Cronaca

Neonato picchiato dal babbo, fratture scoperte in ospedale

Infastidito dal pianto del bimbo di un mese, lo avrebbe strattonato e percosso fino a causargli fratture, scoperte quando la nonna portò il piccolo al Meyer

Durante una visita al Meyer emersero i maltrattamenti

Firenze, 14 marzo 2024 – Un processo choc, come del resto choc sono stati i referti che i sanitari del Meyer firmarono per le condizioni di quel neonato. Aveva poco più di un mese, quando la nonna materna, preoccupata perché non mangiava, lo accompagnò all’ospedale pediatrico. Scoprì l’inferno. E cioè che il suo nipotino, figlio di sua figlia e di un ragazzo all’epoca trentenne, veniva maltrattato dal padre.

Sospetti diventati accuse in tribunale, imputazioni tramutatesi in una condanna a quattro anni, con lo ’sconto’ del rito abbreviato, pronunciata ieri dal gup, Agnese Di Girolamo. La madre (che è seguita da un curatore), assistita dall’avvocato Gianni Lopez, ha ottenuto 20mila euro di provvisionale.

Il bambino, che chiameremo Giuseppe (nome di fantasia), è nato il 24 dicembre del 2021. Forse i suoi genitori non erano adeguatamente pronti all’evento. La madre necessitava del supporto a sua volta di sua mamma per gestire il neonato. E il padre non le era di supporto. Anzi, com’è emerso dal processo, e anche dalla sua “confessione“ in aula, l’uomo quando tornava da lavoro era stanco e non riusciva a sopportare i pianti del bambino.

La sua reazione, però, era spaventosa. In base ai referti dei sanitari (che all’accesso al Meyer riscontrarono una tibia rotta e le fratture delle costole), confermati dalle perizie medico legali, il babbo avrebbe esercitato nei confronti del piccolo Giuseppe "condotte di sopraffazione fisica e psicologica, consistenti, tra le altre, nel dare in escandescenze con urla e scuotimenti ad ogni lavaggio, cambio o pianto del bambino", ha sintetizzato il pubblico ministero Beatrice Giunti nell’imputazione a carico del padre.

Lo scuoteva, lo percuoteva, gli strizzava le manine e i piedini. Sevizie che avevano lasciato lividi sul corpicino del neonato, come si resero subito conto i sanitari che lo visitarono, oltre alle più importanti fratture, probabilmente la causa dell’inappetenza che aveva messo in allarme la nonna.

Oggi, quelle ferite si sono rimarginate e fortunatamente non è rimasto alcun segno, almeno nel fisico. Giuseppe cresce, vive con la mamma e con la nonna, mentre il babbo si è allontanato. E’ in cura presso il Centro Uomini maltrattanti, con la speranza di poter essere recuperato.

Come adulto e come padre.