Neutralità climatica entro il 2030: "Così Firenze è modello per l’Italia"

L’obiettivo è ridurre in sei anni l’81 per cento dei gas serra. Dai bus al riscaldamento: le mosse del Comune .

Neutralità climatica entro il 2030: "Così Firenze è modello per l’Italia"

L’obiettivo è ridurre in sei anni l’81 per cento dei gas serra. Dai bus al riscaldamento: le mosse del Comune .

L’orizzonte del 2030 sembra ancora lontano. Ma la marcia di Firenze verso la neutralità climatica è già cominciata con un piano, un patto per il clima, che l’ha resa, insieme ad altre otto città italiane, un modello da seguire. Per cosa? Arrivare in sei anni a una riduzione dell’81% le cosiddette emissioni ’climalteranti’, cioè quelle prodotte dai gas serra. Firenze è già all’avanguardia, almeno sulla carta. A certificarlo è Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile che analizza l’avanzamento dei patti per il clima delle nove città-sorelle verso la riduzione dei gas serra. "Due delle nove città italiane coinvolte nella missione della Ue - spiegano dall’Asvis - cioè Firenze e Parma, hanno già visto l’approvazione del proprio ’Climate City Contract’ da parte della commissione europea". Le altre cinque, cioè Bergamo, Bologna, Milano, Prato e Torino restano ancora in attesa di approvazione, mentre altre due, cioè Roma e Padova, devono ancora completarlo.

La certificazione, ’label’ nel linguaggio di Bruxelles, non è uno scherzo: mira a facilitare l’accesso ai finanziamenti pubblici e privati per riuscire nell’obiettivo. Le città che hanno ricevuto il marchio possono utilizzarlo come segno di fiducia nei loro piani di neutralità climatica, soprattutto quando si rivolgono a finanziatori pubblici e privati.

La nostra città dunque è fra le capofila. E i risultati si cominciano a vedere. Il piano fiorentino prevede una riduzione del 28% delle emissioni dagli edifici, del 26,7% dai trasporti, del 10,3% dai rifiuti. Mentre il restante 35% da settori comuni o trasversali. L’eredità da cui parte la nostra città non è poca: dal 2005 al 2019 infatti , le emissioni di Co2 e altri inquinanti sono scese del 44,8% pro capite e del 43,3% in valori assoluti. Un risultato che riguarda principalmente mobilità, servizi e dell’edilizia del settore residenziale. Il maggior abbattimento dei consumi è arrivato con un -30% rispetto al 2005 da scuole, impianti sportivi e mercati anche grazie ai 160 kilowatt di impianti fotovoltaici degli edifici comunali.

Sul fronte trasporto pubblico invece al momento i bus a basse emissioni rappresentano l’83% di tutti quelli operanti in città. Mentre quasi uno su due sono alimentati da fonti alternative come elettrico, idrogeno o gas naturale. E, intanto, sono state promosse 70 licenze per taxi elettrici ed installate oltre 200 colonnine per veicoli elettrici. Altre 3mila tonnellate di Co2 sono state ’risparmiate’ grazie alle 30mila nuove luci led in piazze, strade e giardini: una riduzione del 40% dei consumi.

"Le città – spiega il direttore scientifico dell’AsviS, Enrico Giovannini – sono ecosistemi complessi che allo stesso tempo influenzano e subiscono le dinamiche climatiche attraverso i sistemi dell’abitare, della mobilità, della produzione e consumo di energia e della gestione dei rifiuti. Il percorso verso la neutralità è difficile ma possibile, prendendo esempio dalle nove città analizzate, dove le emissioni sono già diminuite in modo significativo rispetto al 2015". Cosa manca ancora?

"Vi sono ancora molte barriere, sia di carattere sia normativo sia culturale, come per esempio quelle che frenano la riqualificazione energetica degli edifici, la possibilità di produrre energie rinnovabili su scala locale, l’elettrificazione dei trasporti, il passaggio a forme di mobilità sostenibile. Per superarle occorre aumentare la disponibilità di risorse, pubbliche e private. Per questo, per accelerare il percorso di decarbonizzazione delle città italiane bisogna rafforzare la collaborazione a livello politico e istituzionale, su scala locale, regionale, nazionale ed europea, e coinvolgere in maniera strutturale le imprese e la società".

cla.cap