Firenze, 12 ottobre 2024 – Sono 18 mila le ragazze e i ragazzi che sono arrivate finora al Teatro del Maggio di Firenze per partecipare alla terza edizione del Next Generation Fest. “Con orgoglio guardiamo questi giovani, che hanno voluto raccogliere il messaggio della Toscana che li considera protagonisti non solo nel domani ma nell’oggi”, dice soddisfatto il presidente Eugenio Giani. “Quella di oggi è la vetrina dei giovani che sanno essere protagonisti con l’auspicio e la voglia della Regione di offrire l’opportunità a tutti di essere subito protagonisti”, aggiunge sottolineando che “quando le istituzioni fanno le cose bene, con qualità, i giovani non sono passivi e rispondono. E questo è il messaggio che viene da tutta Italia". “Con le 17mila iscrizioni chiuse qualche giorno fa, avevamo già avuto la percezione che sarebbe stata l’edizione più partecipata di sempre”, osserva Bernard Dika, portavoce del presidente Giani con delega alle politiche giovanili e ideatore di Next Generation Fest, “ma la quantità di ragaze e ragazzi che sono arrivati oggi ci ha sorpreso superando ogni aspettativa”. “E’ il segno che i giovani non vogliono restare a casa, hanno voglia di impegnarsi, confrontarsi sui grandi temi, sentirsi parte del mondo che stanno costruendo”.
“Quest’anno la voce e la voglia di protagonismo che arrivano dalla Toscana sono ancora più forti”, rileva il presidente Eugenio Giani. “Il Next Generation Fest - prosegue - è diventato l’evento della Generazione Z più grande d’Italia e lo testimonia lo spessore di questa terza edizione”, che si svolge, ricorda Giani, “ancora una volta sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo e celebrerà i 35 anni dalla caduta del Muro di Berlino, momento emblematico in cui i giovani contribuirono a scrivere la storia e decidere presente e futuro d’Europa. Ai giovani auspichiamo di realizzarsi. La regione crede tanto nella manifestazione che alla sua terza edizione sta sempre più lievitando. Voi siete la generazione che costruisce l'Europa, perché ne abbiamo bisogno di un mondo in cui gli equilibri e le decisioni vengono prese dai grandi soggetti, come la Cina. Siete i protagonisti di un nuovo umanesimo, la generazione Erasmus. Non siate disattenti ma prendete il vostro tempo, cercate di canalizzarlo in quelle forme di crescita e di formazione. Noi vogliamo offrire opportunità di aggregazione perché la Toscana vuole essere regione che dà ai giovani la possibilità di affermarsi, di esercitare un ruolo, di vivere", ha concluso Giani.
Sul palco per il ministro per le politiche giovanili e sport Andrea Abodi: "Quello che è mancato con le giovani generazioni è il dialogo umano, ma il dialogo è importante al di là di ogni visione politica. Il lavoro da fare è tanto e la pubblica amministrazione deve avere la consapevolezza di essere davvero al servizio dei cittadini. Per questo faremo di più anche per lo sport, siamo tornati con grande orgoglio dalle Olimpiadi".
Poi il monito: "Oggi celebriamo anche la caduta del muro di Berlino, i 35 anni. Un fatto rilevante perché il 9 di novembre è uno spartiacque. Non è un caso che nel 2005 sia stato definito il Giorno della libertà. Ricordare di non perdere il contatto con la storia e relazionarsi con il rispetto, che è fondamentale. La caduta del muro è il simbolo di un " dire no" a tante realtà: al comunismo, al nazismo. È un simbolo possibile solo grazie alla partecipazione che sta alla base della libertà".
Nel pomeriggio tanti altri incontri. Il giornalista Francesco Giorgino: "I muri da abbattere sono soprattutto quello della solitudine e dell'isolamento sociale. Il Muro di Berlino è caduto grazie a Gorbaciov, ma una grande voglia di riscatto maturata dal basso e della nuova generazione. Il collegamento lo vedo anche nella primavera araba. Sono i giovani che devono far riflettere, per combattere non per il futuro, ma per il presente".
Dopo Francesco Giorgino e l'omaggio ai giovani e agli ITS, si apre il dibattito sulle donne con Margherita Mazzucco e Cristina Manetti. Margherita Mazzucco racconta la sua esperienza da attrice e la difficoltà che ha avuto nell'interpretare il suo personaggio nell'amica geniale. "Ho capito così l'importanza della sorellanza tra donne". Cristina Manetti: "Abbiamo fatto tanto per il cinema, quello dei diritti delle donne è un viaggio, perché non lo abbiamo iniziato noi, ma abbiamo preso il testimone. Dobbiamo fare ancora tanto, ma tutti insieme. In questo periodo di grande transizione, se non vinciamo la battaglia insieme, uomini e donne, abbiamo fallito".
Sul palco del Next Generation anche Niccolò, il ragazzo di Carrara che ha fatto la manovra di Heimlicj per salvare la collaboratrice ATA della sua scuola. Lui ha 15 anni ed ha fatto ciò che la madre infermiera gli aveva insegnato. "Con i Giovanisì nelle prossime settimane inizieranno i corsi per il certificato BLSD nelle scuole superiori", ha fatto sapere Bernard Dika. Intanto, fuori dal Maggio la coda è lunghissima già per i panel successivi.
Segue l’imprenditrice Martina Strazzer: "A un certo punto ho capito che il mio scopo era diventare imprenditrice e ho voluto rincorrere la vita che ho sentito appartenermi nell'universo. Avevo 19 anni e raccogliere fiducia è stato molto complesso. Non ho mai studiato niente di imprenditoria e ho fatto passi tardi rispetto a quanto avrei dovuto fare. Per me TikTok è stato importantissimo. Sul web c'è posto per tutti e sui nuovi media si riesce a portare la propria storia e qualsiasi valore, ma deve essere saldo".
Guglielmo Scilla, in arte Willwoosh, è uno youtuber e content creator. È molto emozionato e racconta la sua esperienza sui social. "Io ho iniziato per passione - e scherza - un motivo stupido, oggi si fa per soldi. E ho iniziato con l'idea che dipende da te e non per forza con i gatekeeper. Siamo figli della società della performance e invece il mondo del web è diverso".
"Il web – continua – è il presidio di chi ha qualcosa da dire, non solo i giovani. Forse sono anche troppo pochi i nonni, che qualcosa potrebbero insegnare. Tutti ci sentiamo creativi perché abbiamo preso da altri. A volte siamo i cartelloni pubblicitari senza niente dietro. Fondamentale è sapere la direzione in cui andare. Bisogna avere un messaggio, un po' di fortuna e saper sfruttare lo strumento". "Se vuoi parlare – conclude – devi capire che ciò che succede sul Web poi diventa reale. Se vuoi parlare di diritti ti deve interessare il diritto per te e per gli altri. Come io mi sono tanto speso per il referendum sulla cittadinanza. Il trend poi diventa reale".
Edoardo Prati racconta sui social i classici, un modo diverso di fare "divulgazione" sui social. Anche se non vuole essere definito divulgatore ma umanista. "Umanista è un termine ombrello. Quando mi devo definire è sempre molto difficile e rinunciare alla propria numerosità non mi sembra il caso". "Quello che mi ha mosso è riconoscermi in questi testi – continua – e quindi la voglia di esporlo. Scopo è profondamente politico. E quindi mi dà l'opportunità di entrare in comunicazione con gli altri. I social sono un'arma potentissima ed è potente. I limiti, con gli hater ci rimango malissimo. Io mondo web è facilmente aperto agli estremi".
"Il Muro di Berlino – conclude – è un bel modo di vedere i limiti fisici. Ma oggi ne vediamo. Oggi c'è un limite anagrafico, anche tra generazioni: guerra tra le lumache quello tra boomers e gen Z. Ci vorrebbe una tavola rotonda tra generazioni, potrebbe essere bello un confronto tra le varie classi di età. Ma senza il valore della soppressione, del nonnismo che purtroppo spesso si trova".
Dopo Edoardo Prati, ecco il video di saluto per Sammy Basso, recentemente scomparso a 28 anni. Segue un lungo e commosso applauso per un personaggio molto amato e così importante per l'accettazione della malattia, l'ottimismo nel futuro e la lotta all'abilismo.